Non si sono fatte attendere le reazioni dei gestori di bar e locali dopo il giro di vite sulla movida deciso dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. L’escalation di episodi violenti e di disordini nel weekend ha spinto il primo cittadino a varare nuove regole: nel fine settimana si chiude alle 2, durante la settimana all’una, stop alla musica da mezzanotte. Ma per chi lavora nel mondo della notte non è questa la soluzione per portare ordine in città e promuovere un divertimento “sano”.

«Siamo stati i primi a proporre di chiudere bar e locali alle 2 tutti i giorni della settimana per cercare un compromesso con i residenti e avere una movida più ordinata – spiega Aldo Maccaroni, consigliere di Confcommercio Napoli e a capo dell’associazione Chiaia Night – ma accanto a questa proposta ce ne erano molte altre. Perché possiamo fare lo sforzo di chiudere prima, ma così comunque non risolviamo il problema». Le proposte sono contenute tutte in un documento stilato da Confcommercio Napoli. La regolamentazione dell’apertura delle attività è il primo punto: contingentare l’apertura dei nuovi esercizi attraverso l’introduzione di nuovi parametri quantitativi e qualitativi nelle aree maggiormente critiche, come si è già fatto a Roma o a Firenze.

Non solo, c’è anche la necessità di decongestionare la movida aprendo nuovi locali e scegliendo in maniera intelligente la zona, dando così la possibilità agli imprenditori di avere agevolazioni fiscali e percorsi amministrativi facilitati. Per quanto riguarda gli alcolici, per Confcommercio è necessario garantire la tracciabilità delle bevande e tolleranza zero verso chi serve alcolici ai minori, pena la chiusura immediata dell’esercizio commerciale. Sempre per quanto riguarda le bevande alcoliche – secondo Maccaroni – bisognerebbe vietare l’asporto da mezzanotte in poi, per evitare che i ragazzi girino in strada con drink e bottiglie di vetro, potenzialmente pericolose. Particolare attenzione, invece, a chi ha già alzato il gomito, in quel caso il gestore deve rifiutarsi di far accomodare il cliente e di servirgli ancora alcolici.

Se per il sindaco Manfredi la musica deve tassativamente essere spenta a mezzanotte, i gestori dei bar propongono di poterla lasciare in sottofondo per tutta la serata. Proposte anche per quanto riguarda la pulizia delle zone antistanti al locale: i titolari chiedono un servizio di pulizia aggiuntiva a quella normalmente svolta istituzionalmente dopo l’orario di chiusura. Per la raccolta dei rifiuti, invece, andrebbero concordati orari con Asìa più consoni alle esigenze di chi lavora di notte. Infine, Confcommercio ribadisce l’esigenza di avere un assessore alla notte. «Abbiamo proposto alla nuova amministrazione di nominare un assessore che si occupi dell’intrattenimento notturno – spiega Maccaroni – una persona che viva e conosca le problematiche reali della movida cittadina. Non vogliamo dei burocrati, ma persone che conoscano il territorio. Il Comune, però, ci ha detto di no, dicono che bastano loro.

Ma è evidente che non è così». Niente da fare, per il momento l’idea resta quella di chiudere prima e spegnere la musica. «Il problema reale non è l’orario ma la difficoltà delle forze dell’ordine di arginare il fenomeno di risse e disordini- conclude Maccaroni – i ragazzi resteranno in strada anche con i bar chiusi. Bisognava, invece, analizzare zona per zona e trovare un accordo con i gestori. Inoltre è sbagliato l’approccio quando si parla di movida: movida non vuol dire solo divertimento e sballo, ma vuol dire anche migliaia di persone che lavorano in questo settore e un indotto economico enorme».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.