Il presidente cinese Xi Jinping sapeva del nuovo coronavirus già a inizio gennaio? È l’ipotesi iniziata a circolare dopo la pubblicazione nell’ultima edizione del periodo bimestrale Qiushi, ‘edito’ dal Comitato centrale del Partito comunista cinese, di un discorso tenuto da Xi il 3 febbraio.

Nel discorso il presidente cinese fa riferimento ad una riunione del Comitato permanente dell’ufficio politico del Partito Comunista Cinese del 7 gennaio, nella quale spiegava come comportarsi per gestire i primi casi di contagio da coronavirus. Fino a ieri il primo commento pubblico sul virus di Xi Jinping di cui si aveva notizia “ufficiale” era invece risalente al 20 gennaio, con un buco nella ‘narrazione’ di tredici giorni.

Come ha notato il New York Times commentando la pubblicazione del discorso, il fatto che il presidente Xi si sia occupato già il 7 gennaio del coronavirus, con il primo decesso registrato solamente due giorni dopo, fa intendere che la questione era stata presa seriamente. Allo stesso tempo il lungo periodo tra quella riunione e il primo commento pubblico, risalente al 20 gennaio successivo, evidenzia come il governo cinese non si sia mosso celermente per fermare l’epidemia del nuovo coronavirus. L’8 gennaio, il giorno successivo a quella riunione citata nel discorso del 3 febbraio e pubblicata sul numero di Qiushi sabato, il governo locale di Wuhan approvò un evento pubblico al quale parteciparono 40mila persone.

HUBEI, VIETATO USCIRE DI CASA – Le autorità della provincia di Hubei, epicentro dell’epidemia da coronavirus in Cina, hanno ordinato agli abitanti di non uscire di casa a meno di situazioni d’emergenza. Lo ha riferito Bbc, dopo che è stato annunciato anche il divieto di circolare in auto nella provincia, in un’ulteriore tentativo di contrastare l’epidemia. Sessanta milioni di persone vivono sotto blocco nella regione. Eccezione al divieto di lasciare la propria casa, spiega Bbc citando fonti ufficiali locali, è il permesso per una persona in ogni famiglia di uscire ogni tre giorni allo scopo di comprare cibo o altri beni essenziali.

L’ULTIMO ‘BOLLETTINO’ – È salito a oltre 1.7000 morti il bilancio dell’epidemia del nuovo coronavirus, con i contagiati saliti al numero record di 68.500. I numeri sono stati diffusi dal governo cinese nell’ormati consueto ‘bollettino’ di aggiornamento sul Covid-19.

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