La pandemia di Coronavirus fa segnare più di un milione di morti in tutto il mondo. Il dato è stato pubblicato da France-Press, secondo un conteggio da fonti ufficiali, con la soglia dei sei zeri oltrepassata poco prima delle mezzanotte di domenica.
La pandemia scoperta in Cina nel dicembre 2019 ha così ucciso oltre un milione di persone in poco meno di 9 mesi: un terzo delle vittime sono state registrate in America Latina e Caraibi (341.032 decessi su 9.190.683 casi), seguita da Europa (229.945 decessi su 5.273.943 casi) e Stati Uniti e Canada (214.031 decessi su 7.258.663 casi). A preoccupare da settimane è la situazione in India, dove nelle ultime 24 ore, come confermato dal ministero della Salute, i nuovi casi sono oltre 88mila e i decessi 1.124.
Raggiungere il milione di vittime è “un numero terribile”, ha evidenziato il direttore esecutivo del programma emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Michael Ryan, che ne ha stimato un raddoppio “molto probabile”. La curva ha infatti iniziato a risalire anche in Europa e Asia, alimentando così i timori di una seconda ondata dal virus. Sempre dall’Oms il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha avvertito che non si possono “salvare le persone oggi semplicemente pregando o lavorando su vaccini che non arriveranno fino a tardi”.
Anche per questo diversi governi sono da giorni alle prese con nuove restrizioni per impedire il propagarsi del virus, dalla chiusura di bar e ristoranti al divieto di radunarsi in pubblico, a costo di scontrarsi col malcontento della popolazione.
Attualmente Stati Uniti (quasi 205.000 morti), Brasile (quasi 142.000), India (quasi 95.000) e Messico (più di 76.000) rappresentano da soli più della metà dei decessi registrati nel mondo. Le vittime sono molte più quindi delle 690mila per l’Aids nel 2019, e oltre il doppio delle 400mila della malaria nello stesso periodo.
© Riproduzione riservata