Donald Trump non potrà correre nelle primarie repubblicane in Colorado. La decisione è stata presa dalla Corte suprema del Colorado per il ruolo dell’ex presidente statunitense nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Trump è il primo candidato presidenziale della storia americana a essere dichiarato ineleggibile in base al 14esimo emendamento, quello che esclude dalle cariche pubbliche i funzionari coinvolti in “insurrezioni o rivolte” contro il governo americano. Ma il tycoon ha già promesso di fare ricorso.

La reazione di Donald Trump

“È un giorno triste per l’America quando un famigerato procuratore come lo squilibrato Jake Smith è stato messo nella posizione di procuratore speciale da Lisa Monaco e dagli altri banditi che circondano il nostro incompetente presidente, il corrotto Joe Biden, per sporcare la mia reputazione con l’obiettivo di interferire nelle elezioni e, idealmente, mettermi in prigione” è stato il commento di Donald Trump, lasciato sulla sua piattaforma social Truth.

Il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha diramato un comunicato, annunciando che farà ricorso contro la sentenza “completamente errata” della Corte suprema del Colorado. “Presenteremo rapidamente un ricorso alla Corte suprema degli Stati Uniti e una contestuale richiesta di sospensione di questa decisione profondamente antidemocratica” ha detto Cheung.

Cosa vuol dire la sentenza del Colorado

La sentenza della Corte suprema del Colorado, composta da una maggioranza di giudici eletti da democratici, ha frenato la corsa di Trump alle primarie nello Stato. Il ricorso alla Corte suprema federale potrebbe ribaltare l’esito, anche perché i repubblicani hanno una maggioranza tra i giudici (tra l’altro tre dei nove giudici sono stati scelti proprio da Trump ai tempi). La sentenza arriverà entro il 5 gennaio.

Se però dovesse essere confermata, il rischio vero per Trump è che altre corti potrebbero seguirne l’esempio. In Colorado, infatti, i delegati repubblicani eletti per le primarie sono solo 37 sui 2467 totali a livello nazionale. Una quota che difficilmente inciderà su una corsa che appare al momento scontata, visto il grande vantaggio dell’ex presidente nei sondaggi rispetto agli altri competitor repubblicani. Ma se la Corte federale dovesse confermare la decisione, altri Stati potrebbero frenare Trump alle primarie, mettendo a rischio la sua candidatura alla Casa Bianca.

Il commento di Biden su Trump

Durante un ricevimento per la campagna elettorale in Maryland, il presidente Usa Joe Biden ha parlato di Trump, definendolo “la più grande minaccia alla nostra democrazia” che “questo weekend ha abbracciato il suo vecchio amico Putin. Nessuna sorpresa”.

Redazione

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