L'ultima trovata di Elon Musk
Cos’è Dogecoin, la criptovaluta col ‘volto’ di un cane finita al posto del logo di Twitter
Che ci fa un cane di razza Shiba Inu al posto del logo dell’uccellino blu di Twitter, almeno nella sua versione web? Il social network acquistato lo scorso autunno dal miliardario Elon Musk, già Ceo di Tesla e SpaceX, non è impazzito. Il controverso imprenditore ha infatti deciso, con una mossa a sorpresa, di cambiare provvisoriamente il logo del social network con quello del “doge” (slang americano che storpia la parola dog, cane), un cane diventato famoso come meme dal 2013 e soprattutto diventato il logo di una criptovaluta chiamata Dogecoin, a cui è molto legato lo stesso Musk.
Lo stesso numero uno di Twitter, che ha acquistato per l’astronomica cifra di 44 miliardi di dollari e che in pochi mesi secondo report interni alla stessa società ha perso circa la metà del suo valore, ha commentato la vicenda: “come promesso”, ha scritto Musk sopra l’immagine di una conversazione di un anno fa, nella quale un altro utente suggeriva all’imprenditore di “comprare Twitter” e “cambiare il logo in un doge“.
As promised pic.twitter.com/Jc1TnAqxAV
— Elon Musk (@elonmusk) April 3, 2023
Ma la strana scelta ha avuto un impatto ben più evidente sui mercati. In pochi minuti Dogecoin ha visto il suo valore aumentare significativamente: la quota di mercato della cosiddetta “memevaluta” è aumentata di 2,5 miliardi in un pomeriggio, passando da 7,7 a 10,2 centesimi di euro, pari al +30%.
Tra le altre cose Musk è ancora nel mezzo di una causa legale da 258 milioni di dollari, come ricorda l’Ansa, perché ritenuto l’artefice della crescita smisurata della criptovaluta Dogecoin. Gli stessi investitori di Tesla e SpaceX lo accusano di aver fatto salire il prezzo della moneta di oltre il 36.000% in due anni, tramite uno schema piramidale, che ha visto l’attuale amministratore delegato di Twitter usare proprio il social, quando era un semplice iscritto, per promuoverla. Il 2 aprile, Musk ha chiesto a un giudice di archiviare la causa.
— Elon Musk (@elonmusk) April 3, 2023
Il Dogecoin fu creato nel dicembre 2013 come scherzo, a cinque anni dalla nascita della più importante e “stabile” tra le criptovalute, ovvero il Bitcoin. Nelle intenzioni di Jackson Palmer e Billy Markus, due programmatori informatici, la creazione del nuovo sistema era una sorta di commento satirico alla proliferazione di criptovalute di ogni tipo, di cui molte dalla dubbia attendibilità. Da alcuni anni però, anche grazie allo stesso Elon Musk che ha consentito tra le altre cose di acquistare prodotti Tesla con Dogecoin, da criptovaluta satirica è diventata un sistema ben più “serio”: nei primi mesi del 2021 i Dogecoin avevano raggiunto una capitalizzazione di oltre 10 miliardi di dollari.
Non a caso gli avvocati di Musk hanno sottolineato, per difendere il loro cliente nella causa legale, che “non c’è nulla di illegale nel twittare parole di sostegno o immagini divertenti su una criptovaluta legittima che continua ad avere una capitalizzazione di mercato di quasi 10 miliardi di dollari”.
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