L'intervista
Cosimo Rummo: “Il successo dell’economia dipende anche dalla qualità della politica. E al cursus honorum va restituito valore”

Cosimo Rummo, patron dell’omonimo pastificio leader del prodotto di alta gamma, proiettato sui mercati internazionali, non ha peli sulla lingua. Chi lo conosce sa bene che quando sente di dover dire una cosa, la dice.
«Noi imprenditori abbiamo un messaggio da lanciare al sistema dei partiti».
Prego?
«Faccia attenzione a come sceglierà i candidati per le prossime elezioni europee».
È un’invasione di campo?
«No, il campo in cui giochiamo è uno e si chiama Italia. Il successo dell’economia dipende anche dalla qualità della politica».
Che cosa teme?
«Che non si comprenda fino in fondo quanto sia cruciale il momento che stiamo vivendo».
Ha un suggerimento in particolare?
«Nonostante la crisi della rappresentanza ci sono ancora tante persone capaci e di buona volontà che vogliono impegnarsi. Non vanno scartate».
Perché dovrebbero esserlo?
«Perché sono quelle che brigano di meno, che non sgomitano».
Si riferisce a qualcuno in particolare?
«Il ragionamento vale per tutti. Nel mio campo, quello agroalimentare, non sempre i migliori sono premiati».
In che senso?
«A volte uomini e donne con grande esperienza e conoscenza dei problemi sono messi da parte a favore di giovani scalpitanti a digiuno della materia».
Impareranno?
«Facciamo fatica a dialogare».
Il rinnovamento impone anche il ringiovanimento.
«Questo è un altro mito da sfatare. Essere giovani non vuol dire essere per definizione innovativi».
Però aiuta.
«Conosco gente della mia età e anche oltre, mi avvicino ai 70 anni, che all’esperienza accumulata aggiungono una grande lucidità»
Dove ci siamo persi?
«Uno vale uno è stato il coronamento di un’impostazione che cancella le qualità individuali».
È un incidente superato.
«Non del tutto. Le conseguenze sono ancora tra noi».
Come si recupera?
«Restituendo valore a quello che si chiama cursus honorum».
Si deve tener conto della carriera?
«Una volta per fare il deputato o il ministro dovevi prima farti strada nei consigli comunali e regionali. La competizione era forte».
Oggi?
«Si viene perlopiù calati dall’alto».
Crede possibile tornare indietro?
«Sarà necessario. I temi da discutere in Europa sono cruciali per il nostro futuro. Abbiamo bisogno di interlocutori preparati».
Viva la competenza?
«Sì, viva la competenza».
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