Parla la dottoressa che lo ha visitato in carcere
Cospito sempre più grave: “È caduto e si è rotto il naso, è su una sedia a rotelle”

Da 98 giorni è in sciopero della fame e la preoccupazione per la sua vita è tanta. La situazione di Alfredo Cospito ”è in lento peggioramento, ormai termoregola malissimo, ha 4-5 maglie addosso, tre paia di pantaloni, ha sempre freddo. Non ce la fa più ad uscire e camminare nell’ora d’aria, si sente molto debole tanto che sta utilizzando la sedia a rotelle a questo lo avvilisce molto. Tutti i valori sono i calo e c’è rischio di edema cerebrale”. È questo il quadro clinico constatato dal medico che ha visitato in carcere l’anarchico e riferito al difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini.
Cospito è in sciopero della fame da tre mesi per protestare contro il regime del 41 bis a cui è sottoposto nel carcere di Sassari. Regime che gli è stato applicato per l’attentato commesso alla caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nel 2006, Cospito ha perso circa 40 chili di peso, di cui dieci nell’ultima settimana. Attentato che non causò morti o feriti, ma che venne giudicato come strage politica, riqualificazione del reato che ha portato all’applicazione del carcere duro. ”Ieri mentre faceva una doccia verso le 23.30 è caduto a terra e ha sbattuto la faccia, si è rotto il naso ed è stato portato al pronto soccorso – ha spiegato il medico – Gli hanno rimesso a posto la frattura scomposta e gli hanno dato antidolorifici”.
Ieri la Direzione generale dei detenuti e del trattamento del Dap, in un documento inviato all’avvocato Flavio Rossi Albertini, scriveva che “risulta a questa Direzione che le condizioni del detenuto Alfredo Cospito al momento siano stabili e che lo stesso riferisca benessere psico-fisico”. Documento visionato e riportato dall’Agi, in cui si evidenzierebbe dunque che le condizioni di Cospito non sono preoccupanti. “Il soggetto appare tranquillo”, si legge ancora nel documento che è una risposta alla richiesta della difesa di spostare Cospito in un altro penitenziario con annesso centro clinico che a Sassari non c’è. “Continua le attività sociali e usufruisce del tempo di permanenza nel cortile passeggi. Assume periodicamente degli integratori alimentari”. E ancora: “È regolarmente seguito sia dal cardiologo di fiducia che dal cardiologo della Asl sassarese e le prescrizioni di entrambi vengono scrupolosamente osservate. In caso di necessità, la richiesta di trasferimento presso altro Istituto penitenziario dotato di servizio assistenziale intensivo potrà essere avanzata dal competente dirigente sanitario dell’Istituto”.
Le condizioni dell’anarchico sembrerebbero drammaticamente peggiorate nelle ultime ore tanto che “siamo in una situazione in discesa”, una situazione “rischiosa” per la sua vita, ha detto in una intervista a Radio Onda d’Urto la dottoressa Angelica Milia. Rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’anarchico al 41 bis in sciopero della fame da ottobre rischi la vita, Milia ha risposto: “Sì, secondo me sì”. “Il discorso può cambiare da un momento all’altro. Nel momento in cui supera il catabolismo glicemico lui rischia“, ha affermato. La dottoressa spiega che si sono ridotti tutti i livelli: emocromo, linfociti, leucociti, “tutti quei globuli che servono per la lotta contro le infezioni”.
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