I numeri della pandemia in Italia restano stabili, ma sempre elevati. I nuovi dati non sono incoraggianti, con il tasso di positività che cresce al 5,38% e con i ricoveri in terapia intensiva e gli attualmente positivi che tornano ad aumentare, per la prima volta dopo diversi giorni.

Il numero delle vittime, 221, resta molto elevato ma in calo rispetto a sabato (311), e porta il bilancio a 93.577 dall’inizio dell’emergenza, ormai quasi un anno fa. I nuovi casi sono 11.068, in calo rispetto ai 13.532 del giorno prima ma in realtà in crescita rispetto ai tamponi effettuati: 205.642 nelle ultime 24 ore (sabato 290.534) con un tasso di positività in salita dal 4,65% al 5,38%.

Tornano inoltre ad aumentare i letti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid, 2.085, 23 in più, con 126 ingressi nelle ultime 24 ore. È la prima volta dopo molti giorni di allentamento della pressione sulle rianimazioni, la prima linea della guerra al virus. Uno dei principali obiettivi di tutte le misure prese per arginare il contagio è proprio quello di evitare un sovraccarico delle terapie intensive, che avrebbe effetti dirompenti sulla tenuta del sistema sanitario.

Da questo punto di vista arriva invece una notizia positiva dai reparti ordinari, dove sono in calo i ricoveri di pazienti Covid: i letti occupati sono 18.449, 51 in meno. Ma in questo quadro fatto, come spesso accade, di luci e ombre, dopo molti giorni di discesa costante, torna a salire il numero dei pazienti attualmente positivi, 402.783, 1.370 in più. Mentre è in calo il numero giornaliero dei guariti: sono 9.469 (sabato 13.973). Tra le regioni, la Campania ha superato le 4mila vittime: con i 7 decessi di domenica il totale è di 4.006. I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono 1.603. Solo in Lombardia si sono registrati più nuovi casi: 1.987, con 21 decessi.

VACCINO, RAGGIUNTA QUOTA 3 MILIONI –  Arrivano alla soglia dei tre milioni le somministrazioni di vaccini anti-Covid effettuate in Italia. Al momento il sito del Governo riporta la cifra – secondo i dati pervenuti dai territori fino alle ore 19 – di 2 milioni 986.864 somministrazioni. E’ invece di 1.281.768 il totale delle persone a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino.

EUROPA, PAURA VARIANTI – Fanno ancora paura in Europa le varianti del coronavirus. La Germania, in lockdown parziale fino al 7 marzo, ha rafforzato i controlli alla frontiera con la Repubblica Ceca e la provincia austriaca del Tirolo, nel tentativo di arginarne la diffusione. Le nuove restrizioni, entrate in vigore a mezzanotte, limitano l’ingresso a cittadini e residenti tedeschi, camionisti, personale dei trasporti e dei servizi sanitari e pochi altri, che devono registrarsi online e mostrare un test al coronavirus negativo. Il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha messo in guardia dai ritardi ai confini, dicendo al quotidiano Bild am Sonntag che la polizia tedesca “non si limiterà a far scorrere il traffico”.

A preoccupare, in particolare, è la provincia austriaca del Tirolo, dove è stato rintracciato un numero significante di infezioni. I residenti dello stato federato, che confina anche con Italia e Svizzera e di solito è una popolare destinazione sciistica, devono mostrare un test negativo recente per potersi muovere nel resto del Paese, mentre Vienna ha sconsigliato di recarsi nella zona.

Per evitare un accumulo di camion in Austria, i funzionari regionali del Tirolo hanno pianificato di controllare i mezzi diretti in Germania al valico del Brennero, assicurandosi che i conducenti abbiano i documenti necessari. La diffusione della variante britannica ha causato inoltre il lockdown in alcuni distretti cechi al confine con Germania e Polonia.

Buone notizie dal Regno Unito, dove in 15 milioni (circa il 22% della popolazione) hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il Covid-19. Per la maggior parte si tratta di persone che rientrano nei gruppi prioritari stilati dal governo: over 70, vulnerabili, operatori sanitari in prima linea e personale delle case di cura. “Oggi abbiamo raggiunto un traguardo significativo nel programma di vaccinazione nazionale”, ha scritto su Twitter il primo ministro britannico, Boris Johnson, che lunedì fornirà dettagli sull’andamento della campagna di immunizzazione.

Il premier si è detto “ottimista” sull’allentamento delle restrizioni, annunciato per il 22, giorno in cui illustrerà la sua “tabella di marcia” (roadmap) per uscire dal blocco in vigore in Inghilterra dallo scorso 4 gennaio.

Intanto il Giappone ha dato luce verde al vaccino di Pfizer: si tratta del primo farmaco contro il Covid-19 a venire autorizzato. L’approvazione è stata concessa con uno speciale processo accelerato per l’uso di emergenza e ci sono voluti due mesi rispetto al solito anno. Tuttavia, la campagna di vaccinazione in Giappone risulta indietro di mesi: il governo aveva infatti chiesto che venissero condotti altri test clinici interni, rispetto a quelli internazionali portati a termine da Pfizer su oltre 40mila persone da luglio a novembre. Procedura che ha allungato di molto la tempistica per il lancio della campagna di vaccinazione. In ogni caso, secondo il piano attuale, circa 20mila operatori sanitari, al lavoro in prima linea, riceveranno i primi vaccini a partire da mercoledì. Subito dopo toccherà agli altri 3,7 milioni di loro colleghi e da aprile agli anziani. Per giugno, si prevede che venga vaccinato il resto della popolazione. (Fonte LaPresse)

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