Firmato il nuovo decreto
Spostamenti tra regioni, prorogato il divieto: stop fino al 25 febbraio
Non più il 5 marzo, come era apparso probabile nella giornata di giovedì. Il divieto di spostamenti tra regioni (anche gialle) sarà prorogato fino al 25 febbraio, come emerso durante il Consiglio dei ministri guidato dal presidente dimissionario Giuseppe Conte, ancora responsabile per l’ordinaria amministrazione.
Il decreto infatti era in scadenza a breve, il 25 febbraio. Come emerso dai retroscena, il premier incaricato Mario Draghi, dopo essersi coordinato col presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha invitato il premier dimissionario a firmare il prolungamento del divieto, senza alcuna deroga rispetto al precedente provvedimento. Si potrà infatti andare fuori dalla propria regione di residenza solo per motivi di lavoro, salute e urgenza, con l’autocertificazione.
Per chi ha una seconda casa fuori regione, potrà raggiungerla anche se si trova in una zona arancione o rossa, mentre se si va in albergo si dovrà rimanere nella propria regione di residenza. Il governo ha deciso anche di non prorogare il divieto di apertura degli impianti da sci: il via libera resta dunque fissato al 15 febbraio nelle regioni gialle.
“Dal 16 al 25 febbraio – recita la norma, anticipata dall’Ansa – sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione“.
Già ieri la Conferenza delle Regioni, tramite il suo presidente Stefano Bonaccini, aveva fatto sapere che il suo orientamento era di richiedere di “prorogare il disegno di legge che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla”. Una proroga che appare scontata non solo per il comune orientamento di Regioni e Governo, sia quello uscente che quello a futura Draghi, ma anche per i numeri: il monitoraggio odierno di Ministero e Istituto Superiore di Sanità ha visto salire l’indice Rt a 0,95 contro lo 0,84 della scorsa settimana.
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