Cambia il nome, ma cambiano anche le modalità per poterne usufruire. Parliamo di quello che una volta era la 18App, il bonus cultura introdotto nel 2017 dal governo di Matteo Renzi e che ‘regalava’ 500 euro ai diciottenni, da spendere per l’acquisto di libri o biglietti di cinema e teatri, ma anche per corsi di lingua e tanto altro.

Da giorni è ormai chiaro che il nuovo governo di destra a guida Giorgia Meloni ha intenzione di modificare radicalmente l’impianto del provvedimento, che in un primo momento era in procinto di esser direttamente cancellato, salvo poi (ennesima) marcia indietro da parte della maggioranza.

Così da 18App si passerà a Carta G, questo dovrebbe essere il nuovo nome del bonus cultura. Seguendo le indicazioni fornite dalla stessa premier Giorgia Meloni, il contributo andrà solamente ai neo maggiorenni sotto una determinata fascia di reddito e, novità, verrà raddoppiato a chi avrà dimostrato un determinato percorso scolastico, premiando il “merito” tanto caro al governo che lo ha anche inserito nel nome del ministero dell’Istruzione.

Per quanto riguarda la fascia di reddito, i 500 euro andranno a chi dimostrerà una soglia Isee massima di 35mila euro: contributo che sarà raddoppiato a chi è in possesso anche di un secondo requisito, ovvero aver superato l’esame di maturità con il voto massimo, ovvero cento.

A spiegarlo è il presidente della commissione Cultura della Camera, il fedelissimo meloniano Federico Mollicone, autore dell’emendamento che in un primo momento puntava alla cancellazione della 18App per reimpiegare i 230 milioni destinati alla misura nel finanziamento di altre iniziative culturali. “Confermiamo l’Isee ma la grande novità è che raddoppia: non ci sarà solo il criterio di un Isee medio-basso ma gli studenti meritevoli, che otterranno 100 alla maturità e con un Isee sotto la soglia, possono raddoppiare”, ha spiegato Mollicone.

Restano un mistero invece gli eventuali meccanismi anti-frode, uno dei temi che avevano spinto la maggioranza a intervenire sul bonus cultura denunciando le truffe e le storture del sistema messo in piedi dal governo Renzi e mantenuto dai successivi esecutivi: non è chiaro infatti se il nuovo bonus servirà a comprare solo libri o anche altri prodotti culturali, dai biglietti dei concerti ai corsi di teatro, come accade ora.

Proposta della maggioranza che ha incassato immediatamente la bocciatura da parte delle opposizioni, sia quella ‘riformista’ del Terzo Polo che quella grillina. “Appena abbiamo saputo di questa ipotesi abbiamo immediatamente detto che era una schifezza”, spiega da Italia Viva Luigi Marattin, membro della commissione Bilancio.

Per Maria Laura Orrico del Movimento Cinque Stelle “muore la 18App e nasce la Carta del merito per dire ai giovani che non sono tutti uguali in base al reddito e che solo quelli con i voti alti devono continuare a cibarsi di cultura. Follia e assoluta mancanza di buon senso del governo Meloni”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia