“Volevano essere lieti e se ne sono andati lietamente negli ospedali e hanno mandato in ospedale lietamente le loro mamme, i loro papà, i loro nonni. Possiamo decidere di vivere allegramente, ma il risultato dopo dieci giorni è questo: se ne vanno all’ospedale“. Non fa sconti a nessuno il presidente della Regione Campania che, in diretta sulla sua pagina Facebook, fa il punto sulle misure prese, e quelle richieste, per arginare la diffusione del Coronavirus.

“Voi ricordate quello che è successo una decina di giorni fa? – continua il governatore -. Noi avevamo già avviato la chiusura dei locali, e c’erano i giovani che facevano la movida, allegri, ammucchiati. Magari dopo aver bevuto dallo stesso bicchiere? Tutti allegri,  all’insegna del “chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza”.  Il riferimento del presidente De Luca è al primo weekend de mese quando, nonostante fossero state emanate le prime disposizioni su locali e distanziamento tra clienti le strade della movida napoletana si riempirono lo stesso di giovani.

Nel suo j’accuse il governatore ricorda anche quei giovani, studenti fuorisede, che dopo il primo decreto del governo, hanno deciso di prendere d’assalto i treni verso casa, incuranti del pericolo contagio. “Non hanno avuto il senso di responsabilità di mettersi in auto isolamento e ora stanno producendo i primi effetti. Stiamo arrivando al picco dei contagi”, attacca De Luca.

Sempre rivolto ai giovani, il presidente De Luca mette in guardia gli studenti che, in periodo di lauree, stavano pensando di festeggiare il traguardo incuranti dei divieti.”C’e’ una stagione nella quale avremo centinaia di ragazzi che si laureano. Mi arrivano notizie che qualcuno vorrebbe preparare una festa di laurea“, dice il governatore. E aggiunge: “Mandiamo i carabinieri, ma mandiamoli con il lanciafiamme“.

Infine, il governatore aggiunge una postilla anche per coloro che ieri, fedeli alla tradizioni, hanno acquistato da ambulanti in strada le zeppole di san Giuseppe. “C’è stata la festa del papà – dice De Luca – e abbiamo avuto a Napoli dei buontemponi che vendevano per strada le zeppole di san Giuseppe, che portavano in omaggio al papà. La zeppola condita  con una bella crema al coronavirus. Una bestialità totale”.

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