Ci sono novità nell’indagine sulla morte di Libero De Rienzo, l’attore stroncato a 44 anni da un infarto, il cui corpo è stato trovato priva di vita giovedì scorso nel suo appartamento a Roma, in zona Madonna del Riposo.

Gli inquirenti, che hanno disposto accertamenti sulla “polvere bianca” trovata su un tavolino nell’appartamento dell’artista, hanno rilevato che corrisponde a eroina. Come riporta Repubblica, “si tratta di una singola dose, conservata in una bustina di cellophane, con un principio attivo piuttosto basso, intorno al 10 per cento e priva di sostanze da taglio particolari“. Insufficiente, quindi, a uccidere una persona.

Domani, a differenza di quanto precedentemente scritto, verrà eseguita l’autopsia sul corpo dell’attore. L’incarico è stato affidato dai magistrati ai medici legali del Policlinico Gemelli. Oltre all’autopsia verranno eseguiti anche gli esami tossicologici. La famiglia dell’attore ha nominato un proprio consulente che assisterà agli accertamenti disposti dai pm, necessari a fare luce sulle cause che hanno portato alla morte. Dai colloqui dei familiari con gli investigatori è emerso che De Rienzo avesse in passato fatto uso di droga. Ma l’attore, secondo quanto confermato dai parenti, non abusava più di sostanze stupefacenti. Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio, e coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal sostituto Francesco Minisci, si procede per l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato.

L’avvocato: “Rispetto per la famiglia, stop a informazioni romanzate”

La “incontrollata divulgazione” di informazioni “spesso romanzate” sulla morte dell’attore Libero De Rienzo, “ingiustificata a livello umano, è basata su notizie che per legge, rappresentando anche il contenuto di atti di indagine, dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio. Ciò rappresenta non solo in ottica della privacy, ma anche in termini dei due codici, penale e di procedura penale, una piena violazione”. A dirlo è Piergiorgio Assumma, legale di fiducia ed amico della famiglia De Rienzo che richiama al “rispetto della morte”, nonché “dei familiari, ma anche dei due figli di Picchio” di 2 e 6 anni.

Il ritrovamento del corpo

A trovare il corpo privo di vita dell’attore vincitore del David di Donatello è stato l’amico Costantino. L’amico fidato era andato all’appartamento di De Rienzo la sera del 12 luglio, dopo che l’attore non rispondeva da giorni al cellulare: qui  ha trovato il corpo riverso a terra vicino la porta di ingresso. Inutile l’intervento degli operatori del 118.