Un uomo di 39 anni è stato fermato dalla squadra mobile di Enna con l’accusa di aver violentato e messo incinta, durante il lockdown, una ragazza disabile, all’epoca dei fatti positiva al coronavirus e ricoverata all’Oasi di Troina. Il fermo è stato eseguito su disposizione della Procura di Enna.

L’arrestato per la violenza nei confronti di una ragazza disabile, all’epoca dei fatti positiva al coronavirus, rimasta incinta nell’Oasi di Troina a Enna, ha confessato. È un operatore socio sanitario della struttura, di 39 anni. La conferma arriva dalla squadra mobile di Enna, che ha eseguito il fermo. Dopo aver ascoltato decine di persone e prelevato diversi campioni di liquido biologico per l’estrazione del Dna, ieri mattina è stato convocato, tra gli altri, il fermato, operatore socio sanitario dipendente della struttura di Troina da due anni.

Dalle prime domande poste all’uomo, gli investigatori hanno percepito il suo stato di disagio e una sua particolare emotività nel raccontare quanto a sua conoscenza. L’indagato ha fatto particolare confusione nel raccontare quanto accaduto negli scorsi mesi ed in particolar modo il periodo in cui la struttura di Troina era stata dichiarata zona rossa per il focolaio sviluppatosi all’interno con decine di positivi al covid-19. Gli investigatori lo hanno incalzato finché lui ha ammesso che nei primi giorni di aprile, proprio nel periodo di massima emergenza sanitaria affrontato dalla struttura di Troina, è stato assegnato al reparto dove erano stati trasferiti tutti i soggetti risultati positivi al Covid-19.

L’indagato, durante una delle tante notti consecutive prestate in struttura, approfittando dell’assenza temporanea dell’infermiere professionale, non curante neanche della positività al Covid -19, ha raggiunto la vittima che conosceva da tempo e ha consumato un rapporto sessuale privandosi di ogni sistema di protezione antivirale, tuta e mascherina.

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