Dal sogno di realizzare il Grande Slam, la conquista dei quattro tornei più importanti dalla stagione (ultimo a riuscirci l’australiano Rod Laver nel 1969), all’incubo di saltare almeno i primi due della stagione.

È la prospettiva di Novak Djokovic, il campione serbo numero uno al mondo della classifica Atp che domenica è stato espulso dall’Australia, col Paese che gli ha revocato il visto ottenuto grazie ad una esenzione medica dal vaccino anti-Covid al termine di una battaglia giudiziaria durata undici giorni.

Nole è tornato oggi in patria, dove è considerato un vero e proprio eroe nazionale, dopo aver fatto scalo a Dubai. Paese che gli ha tributato un messaggio di solidarietà e appoggio: domenica sera sulla Kula Beograd, la Torre alta 168 metri realizzata nel nuovo e moderno quartiere residenziale di “Belgrado sull’acqua”, lungo il fiume Sava, è comparsa la scritta “Nole, tu sei l’orgoglio della Serbia” assieme ai colori della bandiera serba.

Ma per il 34enne le notizie peggiori arrivano dalla Francia. Il suo calendario dei tornei 2022 rischia di essere infatti ‘un terno al lotto’ a causa della mancata vaccinazione, circostanza che lo ha reso idolo dei no Vax. Una nuova doccia fredda è arrivata infatti con le dichiarazioni rese dalla ministra francese per lo Sport Roxana Maracineanu, in vista del Roland Garros, il secondo Slam dell’anno che si terrà dal 22 maggio al 5 giugno che vede ‘Djoko’ detentore del titolo.

Il green pass vaccinale adottato domenica in Francia sarà infatti applicabile anche agli atleti professionisti, senza eccezioni. “Non appena la legge sarà promulgata, diventerà obbligatorio per l’ingresso negli edifici pubblici già soggetti al pass sanitario, per tutti gli spettatori, praticanti, professionisti francesi o stranieri. Lavoreremo insieme per preservare le competizioni e per essere gli ambasciatori di queste misure a livello internazionale“, ha sottolineato il ministro in un post su Twitter.

Insomma, il rischio di trovarsi nuovamente le porte chiuse in faccia è altissimo per Nole, col governo Macron che vuole mostrare una linea dura nei confronti dei no Vax anche per ragioni elettorali, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali.

Dall’Australia che lo ha espulso arrivano invece notizie più confortati. Il governo ha infatti aperto alla possibilità di un ritorno del campione serbo nel 2023: la legge del Paese, che vieterebbe a Nole l’ingresso per tre anni, prevede la possibilità di esenzione dal divieto di visto in caso di motivi stringenti o compassionevoli.

Una possibilità evocata dal premier australiano Scott Morrison: “Il divieto dura per un periodo di tre anni, ma c’è la possibilità di tornare (in Australia, ndr) alle ‘giuste condizioni’ e questo verrebbe valutato in quel momento“, ha detto Morrison alla radio australiana 2GB.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia