Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha scagliato una grave accusa alla Russia mentre infuria la guerra in Ucraina. “Purtroppo abbiamo numerosi casi di donne stuprate dai soldati russi nelle città ucraine”, ha detto il ministro del governo guidato da Volodymyr Zelensky in videoconferenza durante un briefing a Londra nella sede del think-tank Chatham House. “Quando le bombe piovono sulle vostre città, i soldati violentano le donne, e purtroppo vi sono numerosi casi di soldati russi, è evidentemente difficile parlare dell’efficacia del diritto internazionale”, ha aggiunto il ministro.

Kuleba si è detto anche favorevole alla proposta di creare un tribunale speciale, per punire il Presidente russo Vladimir Putin del suo “crimine di aggressione”, avanzata dall’ex premier britannico Gordon Brown. “L’obiettivo di questa iniziativa non è quello di sostituire la Corte penale internazionale o qualsiasi altra giurisdizione, ma di colmare il vuoto che esiste nel diritto internazionale e di utilizzare l’esperienza della comunità internazionale e del diritto internazionale a beneficio del popolo e dell’ordine mondiale”.

Kuleba ha anche riconosciuto che l’esercito ucraino e la popolazione civile che ha imbracciato le armi stanno “lottando contro un nemico che è molto più forte di noi”. Il ministro ha incitato l’Occidente e la Nato a intervenire prima che “Putin trasformi l’Ucraina in una nuova Siria” – dove la Russia è intervenuta a favore di Bashar Al Assad difatti salvando il regime di Damasco dalla capitolazione in seguito all’esplosione delle rivolte scoppiate nell’ambito delle cosiddette Primavere Arabe – “Siamo pronti a combattere. Continueremo a combattere. Ma abbiamo bisogno che i partner ci aiutino ora con azioni concrete, risolute e tempestive”.

Svetlana Zorina, una ragazza che si prende cura della nonna a Kherson, città occupata dai Russi da due giorni, ha raccontato alla CNN che i russi “hanno iniziato a violentare le nostre donne. C’erano informazioni da persone che conosco personalmente, come una ragazza di 17 anni che è stata violentata e poi l’hanno uccisa”. L’accusa sugli stupri di guerra arriva in un momento in cui la disinformazione e la strumentalizzazione delle notizie e sui dati sul conflitto viaggia a pieno regime.

Soltanto oggi era trapelata da fonti di Mosca la notizia che Zelensky fosse fuggito in Polonia. Notizia smentita dalla Rada, il Parlamento ucraino, come fake news. Il Presidente ha invocato sanzioni più dure contro Mosca e invitato i russi a scendere in piazza, dopo il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, un’azione che “sarebbe potuta essere la fine della storia dell’Ucraina e dell’Europa”. Il New York Post ha riportato che Zelensky sarebbe scampato ad almeno tre tentati omicidi messi in atto dal Gruppo Wagner, contractor paramilitari sostenuti dal Cremlino, e da un altro da parte di un commando ceceno. Gli appelli del Presidente all’Occidente di creare una No Fly Zone sul Paese e a Putin di colloqui per arrivare alla pace sono al momento lettera morta.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.