Joan Didion è morta, a 87 anni. Giornalista e scrittrice statunitense, era nata a Sacramento nel dicembre del 1934. Era diventata un’icona, anche pop, nota soprattutto per essere tra le firme più celebri del cosiddetto New Journalism. La sua casa editrice ha fatto sapere che da anni soffriva del morbo di Parkinson. “Non esiste davvero un modo per fare i conti con tutto ciò che perdiamo”, scriveva nel suo romanzo memoir Da dove vengo.

Didion ha scritto tra gli altri per Life, Esquire, il Saturday Evening Post, il New York Times e The New York Review of Books. Scriveva commenti politici, reportage sociali, teatro, cinema, e libri. Alcuni dei suoi titoli più famosi e noti: Verso Betlemme, Diglielo da parte mia, L’anno del pensiero magico, Prendila come viene, John Wayne: a Love Song e Blue Nights. Ha vinto nel 2005 il National Book Award for Nonfiction per The year of Magical Thinking, pubblicato in Italia da Il Saggiatore con il titolo L’anno del pensiero magico. Dall’allora presidente Barack Obama ricevette la National Medal of Arts and Humanities.

Didion diceva che la scrittura era un processo per scendere a patti con la meaningless, l’assenza di significato da cui si sentiva circondata. Per New Journalism si intende un movimento di grande intensità e richiamo globale che nel giornalismo, nei primi anni Settanta, introduceva la letteratura, o almeno suoi elementi narrativi: un’innovazione nel linguaggio, nella forma, nei contenuti tramite. Il termine venne coniato dal giornalista americano Tom Wolfe, il celebre autore Il Falò delle Vanità. Aveva sposato nel 1964 Dominick Dunne dal quale non si separò mai fino alla morte dell’uomo nel 2004. Era diventata anche icona di stile e di fashion grazie alle foto di una campagna di Céline diventata virale.

Cominciò a Vogue e si trasferì a New York. Si era laureata in Lettere all’Università di Berkeley nel 1956. Il primo romanzo, Run, River, nel 1963 seguito da Verso Betlemme, la prima raccolta di saggi. Con il marito adottò la figlia Quintana. L’uomo e la figlia morirono nel giro di due anni, una cesura lacerante nella sua vita.

Alla sua vita e alla sua attività era stato dedicato il documentario Joan Didion: il Centro non reggerà di Netflix. Scritto e girato dal nipote Griffin Dunne. Ricordava la scrittrice e amica Susanna Moore: “Veniva in cucina la mattina tardi […] Prendeva una bottiglia di Coca Cola dal frigorifero e indossava gli occhiali da sole. Era silenziosa”. Nel suo libro Da dove vengo, edito da Il Saggiatore, scriveva: “Questo libro è una ricerca sui miei equivoci circa il luogo e il modo in cui sono cresciuta, equivoci che riguardano l’America così come la California, fraintendimenti e malintesi a tal punto insiti nella persona che sono diventata che ancora oggi mi riesce di affrontarli solo per vie indirette”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.