“Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d’amore. Mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi ha pregato e sperato con me. La cosa più complicata è gestire il dolore. Federico è andato via in un’ora. È successo tutto velocemente“. Così in una nota Flavia D’Alessio, raccoglie le forze per annunciare la scomparsa del suo amato marito. Federico Salvatore, immortale per la sua “Azz” ha scritto un pezzo di storia della musica napoletana e nazionale. Cantautore e musicista eccentrico e colto allo stesso tempo, ironico ma riflessivo, già da qualche mese non stava bene. Si è spento a 63 anni.

Il cantante a metà ottobre 2021 aveva tenuto i fan con il fiato sospeso: era stato ricoverato per via di una emorragia celebrale. Poi aveva affrontato un percorso di riabilitazione affiancato e supportato sempre dall’amore di sua moglie, dei suoi figli e degli amici. “Piccoli progressi ma sono certa che Federico tornerà ancora più irriverente e più forte di prima”, diceva la moglie a distanza di due settimane dall’operazione in neurochirurgia dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpito, ringraziando per la “miriade di messaggi da parte di artisti, colleghi e fans”, a testimonianza del grande “affetto che hanno dimostrato nei confronti di Federico e della nostra famiglia”. Purtroppo non ce l’ha fatta. Federico Salvatore si è spento all’improvviso.

“In un primo momento avevo pensato a una cerimonia privata ma non sarebbe stato giusto – continua la nota della moglie –  Federico non avrebbe voluto. Le persone che hanno seguito Federico nella sua carriera artistica non sono semplicemente fans. Sono suoi amici. Tutti gli artisti che hanno collaborato con lui non sono stati solo colleghi. Sono i suoi amici. Mi sembra giusto dare a tutti loro la possibilità di un ultimo saluto a Federico. Cosa che non sono riuscita a fare io. Non sono riuscita a salutarlo. Per chi volesse accompagnarlo in questi in questo ultimo viaggio i funerali saranno celebrati domani 20 aprile, alle 12.30, nella Basilica di San Ciro a Portici. Grazie a chi ci ha tenuto la mano e si è preso cura di Federico in questi mesi, medici, infermieri”.

Dopo quel brutto momento affrontato a ottobre Federico Salvatore si era ripreso e aveva iniziato a lavorare a un altro progetto per festeggiare i 25 anni di “Azz..”, il brano che forse più di ogni altro gli ha dato eterna popolarità. “Quando la vita ha deciso che Federico si fermasse, stavamo lavorando al suo ultimo progetto – racconta chi gli è stato vicino fino all’ultimo – Celebravamo insieme i 25 anni di AZZ! e avevamo ancora tante cose da fare. Tante interviste programmate. Il suo entusiasmo era travolgente! La vita ci ha bruscamente interrotti. Lui era innamorato di questo progetto ed era felice”.

Appena saputa la notizia tantissimi amici e colleghi hanno affidato ai social il loro cordoglio per la morte del cantautore. “Ti ho Ammirato assai Federì – ha scritto Peppe Iodice – Ti ho guardato, scrutato, quelle serate al Flag, la folgorazione della ninna nanna, quella volta all’Augusteo al mio debutto e quell’incoraggiamento che mi porto ancora prezioso e indelebile. Un grande Napoletano che se ne va. Se io fossi San Gennaro ..comincerei a stendere un tappeto rosso per accoglierti come meriti. Mancherai assai…cosi come sei mancato in questo tempo sospeso. Affetto profondo e stima infinita per Federico Salvatore”.

L’ultimo progetto per i 25 anni di “Azz…”

Federico Salvatore ha celebrato i 25 anni di “AZZ…” con un progetto artistico geniale e articolato: una raccolta di brani tra inediti, cult aggiornati e canzoni della carriera cantautorale a cui è particolarmente legato, dove ogni canzone diventa un cortometraggio e ogni cortometraggio è legato a quello successivo, dando vita alla miniserie “AZZ… 25 anni dopo!”, iniziata con la pubblicazione del video “La fè revolution”. Il 17 settembre, giorno del suo compleanno, su tutte le piattaforme digitali è arrivato il disco “Azz… 25 anni dopo!”, prodotto da Show Management e Musicaè, disponibile anche in versione CD autografato in tiratura limitata in esclusiva su Amazon.

“Il progetto nasce un anno fa su sollecitazione del giovane attore, autore, regista e mio grandissimo fan, Gennaro Scarpato, che mi ha spronato ad attualizzare le vite dei personaggi di Federico e Salvatore e così abbiamo aggiornato la mia storica “AZZ…” e la abbiamo pubblicata sulle mie pagine social – raccontava Federico Salvatore –. Il video ha fatto il botto e così ci siamo divertiti ad attualizzare tanti miei brani storici e a pubblicarli sulle mie pagine social. In un anno abbiamo collezionato oltre 20 milioni di visualizzazioni e abbiamo ricevuto migliaia di richieste da parte dei fans con il desiderio che tutti questi brani diventassero un disco”.

E così con “La fè revolution”, una leggerissima salsa che riprende lo sberleffo linguistico del brano “La fè” di 25 anni fa, si aprono le celebrazioni di “AZZ…”, disco che, nel 1995, con 700.000 copie vendute, colleziona due platini. “Per la prima volta nella mia carriera – raccontyava ancora Federico Salvatore – il progetto discografico va oltre le canzoni e si accompagna a una produzione di video seriali. Ho sempre cercato di stare al passo con i tempi, a volte anche anticipandoli. Nel ’95 ho sdoganato il dialetto napoletano e la parolaccia in televisione, nel ’96 sono stato il primo a parlare di omosessualità al Festival di Sanremo. Oggi voglio osare ancora con una miniserie musicale che, in commedia, strizza l’occhio alle serie di Netflix e ai musical americani. Nel primo video “La fè revolution” scomodo addirittura il Vaticano per chiedere una mano promozionale per l’uscita del disco a un cardinale, interpretato da un sublime Peppe Lanzetta. Faccio ballare il papa e il clero a ritmo di salsa”.

E ancora: “Il 17 settembre, il giorno del mio compleanno, sono io a fare un regalo al pubblico che mi ha accompagnato in questi cinque lustri di vita sul palcoscenico, con l’uscita del disco “AZZ… 25 anni dopo!”. È il mio diciottesimo album, il mio nuovo progetto per il passato. Dopo quattro album di teatro-canzone, di cantautorato e di denuncia in cui ho affrontato tematiche sociali, ritorno alla satira di costume. Questo disco è una festa, a cui hanno partecipato tre amici arrangiatori Ciro Barbato, Lino Pariota e Luigi Zaccheo”. Il disco si divide in due parti. Nella prima parte ci sono alcuni brani cult di Federico Salvatore aggiornati, insieme a inediti scritti con Gennaro Scarpato: “AZZ… 25 anni dopo!” con Clementino che interpreta il ruolo di Salvatore; “La fè revolution”; “Ninna nanna 4”, in cui c’è l’omaggio all’opera buffa del ’700; l’inedito “AZZ… Natale”; “AZZ… Vacanze (Parte 2)”, dove Federico e Salvatore raccontano nuovamente le rispettive vacanze; “Nun fa’ ncazzà a màmmeta” , dove Federico Salvatore e il figlio Fabrizio, a suon di rock, cantano il rapporto padre-figlio goliardicamente. Spazio alla parodia con “Se io fossi AZZ… Navour”, in cui Federico Salvatore si prende gioco degli chansonnier francesi, che adora; e con l’inedito “iPhone Blues”, una divertente critica alle mogli smartphone-dipendenti. Questa prima parte si chiude con “BLU7 a Swishland”. “Ci siamo divertiti a mettere sulla melodia di Tha Supreme un testo in napoletano e il risultato è esilarante. È stato divertente confrontarsi con le nuove sonorità, con quello che è oggi la maggior parte della musica”.

La seconda parte contiene, invece, alcuni brani della carriera cantautorale di Federico Salvatore, a cui è molto legato. Ci sono “Primo spettatore”, un brano dedicato a suo padre, che canta insieme ad Andrea Sannino; “Sì t’annascunne” (brano di Federico Salvatore già inciso da Maria Nazionale), che Federico Salvatore canta per la prima volta e sceglie di accompagnarsi a due voci della scena folk napoletana Roberto Colella (La Maschera) e Tommaso Primo; “Vennimm’ ammore”, che è stato il preludio di “Sulla Porta” (Festival di Sanremo nel ’96) e che canta con Chiara Di Girolamo, giovane promessa del teatro napoletano. Il disco si chiude con “O que serà”, che non è una traduzione del brano di Chico Buarque, ma un inedito testo in napoletano.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.