“E’ successo un casino, cosa devo fare?”. Sono le parole pronunciate al telefono da Alessio Spaziano, 26 anni, subito dopo aver travolto, trascinato per una decina di metri e ucciso il sindacalista Adil Belakhdim, 37 anni, all’esterno del centro distribuzione Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, fuggendo poi via a velocità sostenuta.

Il giovane camionista originario Dragoni e residente a Baia e Latina, comuni dell’Alto Casertano, si è rivolto al padrino di cresima, un sovrintendente della polizia di stato in servizio in Campania. Gli ha raccontato quanto accaduto e subito il poliziotto gli ha detto di “tornare indietro, perché altrimenti passerai guai peggiori”. Il 26enne si è poi costituito ai carabinieri e la sua prima versione è stata quella di “non essermi reso conto di nulla” e di “non aver visto nessuno vicino al camion”.

Sposato e padre di due figli piccoli, Spaziano lavora per un’azienda di Castellammare di Stabia (Napoli) che si occupa di cibi surgelati. Ogni settimana effettuava consegne al Nord per poi tornare a casa nel weekend. Adesso si torva nel carcere di Novara dove lunedì 21 giugno è in programma l’udienza di convalida dell’arresto.

Le accuse sono di omicidio stradale (che contempla anche l’omissione di soccorso) e resistenza a pubblico ufficiale. La procura della Repubblica di Novara sta valutando soprattutto due aspetti della vicenda: quanto l’autista fosse consapevole del rischio della manovra compiuta e le motivazioni dell’allontanamento dal luogo dell’incidente.

La mobilitazione per Adil

“Sindacalisti uccisi, squadre armate ingaggiate dalle aziende per pestare chi sciopera. Sembrano gli anni ’20 di un altro secolo ma è l’Italia di oggi”. Lo dice, in una nota, Lorenzo Lang, segretario del Fgc, Fronte della Gioventu’ comunista, una delle due sigle, insieme al sindacato SI Cobas, che hanno promosso il sit-in di oggi a piazza della Repubblica, in sostegno dei lavoratori della logistica e in protesta dopo la morte di Adil Belakhdim.

“Tutto questo – aggiunge Lang – non sta succedendo per caso. A due settimane dallo sblocco di migliaia di licenziamenti stanno mandando un messaggio chiaro a chi oserà alzare la testa. Il governo e la Confindustria portano la responsabilità politica del clima instaurato nei luoghi di lavoro. Vogliono una ripresa sulla pelle dei lavoratori e degli strati popolari, ma non li lasceremo agire indisturbati. Dai lavoratori, da questa piazza parta la riscossa, ora serve un grande sciopero generale. L’opposizione a questa governo non è Giorgia Meloni, sono i lavoratori”.

“Omicidio doloso, era stato invitato a fermarsi”

“In attesa delle indagini del Pm incaricato che chiariranno come si sono svolti i fatti, il comitato ‘Noi, 9 Ottobre‘ esprime la sua contrarietà che sia stato immediatamente classificato come omicidio stradale l’investimento mortale del sindacalista della SiCobas, Adil Belakhdim, durante il presidio all’esterno del magazzino della Lidl di Biandrate, (NO), affinché venissero rispettate le norme di sicurezza”. Lo si legge in una nota del comitato ‘Noi, 9 Ottobre’.“Secondo le prime testimonianze, Alessio Spaziano, alla guida del camion in uscita dal magazzino, era stato invitato da un pubblico ufficiale a fermarsi, proprio in considerazione della presenza dei manifestati. Nonostante ciò, dopo un diverbio con alcuni dei lavoratori, aveva deciso deliberatamente di forzare il blocco investendone un paio (ricoverati in ospedale, non in gravi condizioni) e il sindacalista che veniva trascinato per oltre una decina di metri. Spaziano – si trova ancora scritto – aveva poi imboccato l’autostrada poco distante e in seguito fermato dai carabinieri in un autogril nei pressi di Novara, a circa una ventina di chilometri dalla Lidl”.”In base a questa ricostruzione sostenuta dalle testimonianze dei presenti, a nostro avviso – fa sapere il comitato ‘Noi, 9 Ottobre’ – si palesa il reato di omicidio doloso e pertanto ci aspettiamo che le indagini non escludano a priori questa ipotesi”.

“Chiediamo anche che venga chiarita la posizione contrattuale tra Spaziano e la catena Gdo Lidl, che ha dichiarato non essere un loro dipendente. È questo l’ultimo di una serie di episodi che manifesta una crescente intolleranza nei riguardi dei lavoratori che rivendicano i loro diritti e il rispetto delle norme di sicurezza. Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia di Adil Belakhdim e ai suoi compagni che hanno assistito sgomenti all’omicidio”, conclude la nota.

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.