I suoi leader attuali aspettino a cantare vittoria. Perché i conti vanno fatti tra Europee e amministrative, dove in particolare la trappola toscana può rappresentare per Elly Schlein l’inizio della fine. L’avviso di sfratto esecutivo dal Nazareno. E può scattare con il turno di ballottaggio delle due città più popolose – e tradizionalmente le più ‘rosse’ della regione –: Firenze e Prato. Il capoluogo è la città di Matteo Renzi, ma anche di Dario Nardella. Il loro divorzio, più aspro e più doloroso di quello di tanti altri dem che si sono allontanati da Renzi, ha segnato negli ultimi tempi il suo apice.

Il terzo polo – che a Firenze è unito – marcia compatto (dicono i sondaggi) verso un 12% che toglierebbe linfa vitale al Pd. Schlein lo sa e scrive nelle chat ai dirigenti locali, in preda al panico: «Dobbiamo dire che Schmidt sta coi neonazisti di Casapound, quindi non si scherza». E poi: «Basta carezze anche a Saccardi: un voto a lei è un voto regalato alla destra». E’ scontro totale, frontale. Lo stesso che si sta producendo a Prato, dove il sindaco uscente era Matteo Biffoni, un renziano della prima ora rimasto come quinta colonna nel Pd.

Elezioni Comunali, la sfida di Firenze

Per la sua successione ci sono tre candidature forti: Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, candidato di centrodestra, che sta facendo una campagna sorprendente. Sara Funaro, assessora della giunta Nardella, candidata con Pd, Sinistra, +Europa e altre liste. E Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, candidata di Italia Viva e altre liste. Nando Pagnoncelli ha testato la loro popolarità: Schmidt è conosciuto dal 69% degli elettori, Saccardi e Funaro dal 65%. Corre inoltre l’ex assessora all’urbanistica, Cecilia Del Re, che si candida con una propria lista civica portando via al Pd un consenso marginale ma strategicamente rilevante.

Italia Viva e il ballottaggio di Firenze

Questo scenario apre i giochi di una consultazione che altrimenti avrebbe potuto essere quasi scontata. E proietta Firenze come avamposto di un nuovo centrodestra capace di espugnare anche le roccaforti rimaste tradizionalmente a sinistra. Sono i sondaggi a parlare: i dati elaborati da Ipsos per il Corriere della Sera allarmano i dem. Funaro è al 37,3% e Schmidt a soli tre punti, Saccardi oltre l’11%. Il leader di Italia Viva sente che la sua città è insofferente ed è pronta a voltare pagina. «La situazione secondo me è molto seria, perché la miopia del Pd, soprattutto del sindaco uscente Nardella, ha portato a una situazione allucinante: cioè il Pd a Firenze si è convinto della propria autosufficienza, ha sbattuto le porte in faccia a Saccardi e ad altri, ha scelto di andare da solo convinto di poter vincere e lo ha fatto con delle linee politiche che non funzionano», l’analisi di Renzi. Schmidt gioca di fioretto anche riferendosi all’eventuale ipotesi di un apparentamento di Italia Viva al secondo turno: in caso di un eventuale ballottaggio, ha detto ieri, “non faccio appelli di nessun tipo. Matteo Renzi ha Stefania Saccardi come candidata e infatti secondo i sondaggi è molto forte e questo non mi sorprende.

Al ballottaggio ogni voto è importante, siamo in democrazia, ognuno adesso deve votare per quello che sente, e naturalmente può essere che ci sia qualcuno a cui piace il mio programma ma gli piace anche Stefania Saccardi e ricordiamo che esiste il voto disgiunto e qualcuno potrebbe votare la mia lista civica, e mettere la croce anche sul nome di Stefania Saccardi”. Caricata a pallettoni dal Nazareno, anche la candidata di bandiera dem, Funaro, ha messo l’accento sulla scivolosità di questo inaspettato testa a testa con il centrodestra: “Gli ammiccamenti di Saccardi e le incertezze di Del Re sono pericolosi e non fanno altro che avvantaggiare la destra”, ha messo in guardia.

Comunali Prato, Terzo Polo decisivo

Prato, che da Firenze dista mezz’ora, dai sondaggi fiorentini si discosta ben poco. Gianni Cenni, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, in un sondaggio realizzato ieri da SWG svetta con una forbice tra il 41 e il 45%. Ilaria Bugetti, sostenuta dalla coalizione di centrosinistra con PD e M5S, si ferma tra il 40 e il 44%. Una incollatura, sì. Ma se questa fotografia fosse confermata, anche lì il ballottaggio si rivelerebbe decisivo: Mario Daneri, il candidato di Prato Merita – Terzo polo, con Renzi e Calenda per una volta insieme, è quotato tra il 5 e il 7%: l’eventuale apparentamento conferirebbe all’uno o all’altra la vittoria.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.