“Se funziona, Ilaria Salis va a Strasburgo. Si aprirà un conflitto con i giudici ungheresi, ma la faccenda in qualche modo si risolverà”. Il possibile punto di svolta sulla vicenda giudiziaria che da tredici mesi vede l’insegnante italiana detenuta nel carcere di Budapest, viene commentato anche nel podcast di Claudio Velardi, direttore del Riformista.

Verdi-Sinistra candiderà Ilaria Salis alle prossime elezioni europee dopo che la 39enne aveva già ricevuto un’offerta dal Pd, ma senza un’elezione garantita. “Non so se ora gliela possa garantire il suo nuovo partito – precisa Velardi -, intanto dovranno arrivare al 4%, e se non dovessero riuscirci saranno guai per la Salis. Una bella frittata”.

L’annuncio di Bonelli e Fratoianni è arrivato nella serata di ieri, dopo la firma di Salis ed un paio di settimane di indiscrezioni. Se eletta dovrà essere scarcerata. L’Ungheria potrà chiedere al Parlamento UE un nuovo arresto, ma dovrà essere votato all’assemblea.

Velardi torna sulle candidature ‘bandiera’: “Sono strumentali, non penso siano mai una bella cosa”. E su un paragone con il caso Tortora, tirato in ballo da più parti, aggiunge: “Per fortuna è stata la figlia Gaia a dire che le cose sono molto diverse. Non è il caso di aggiungere il perché”.

Ascolta “19/04/24 – La risposta di Israele” su Spreaker.

Redazione

Autore