Dopo la batosta elettorale e il successo dei partiti di destra, il primo ministro socialista Pedro Sanchez ha rassegnato le proprie dimissioni, convocando elezioni anticipate per il prossimo 23 luglio. Nel corso di un discorso televisivo, Sanchez ha annunciato di aver comunicato al re Felipe VI, capo dello Stato, la sua “decisione di sciogliere il Parlamento e di procedere alla convocazione delle elezioni generali” che si terranno “domenica 23 luglio”.

“Ho appena avuto una conversazione con il re, in cui ho comunicato a Sua maestà la decisione di convocare un Consiglio dei ministri straordinario questo pomeriggio per dissolvere le Corti e procedere alla convocazione delle elezioni generali” ha dichiarato Sanchez davanti al palazzo della Moncloa. “Sebbene le votazioni di ieri” siano state “regionali e comunali, hanno un significato che va oltre“, “come premier e segretario generale del Psoe assumo in prima persona la responsabilità dei risultati e credo necessario dare una risposta” e far esprimere sul nostro mandato “la volontà popolare”, ha aggiunto il leader

Le elezioni amministrative dello scorso weekend il Psoe, il Partito socialista del premier, ha perso praticamente tutti i posti che contano come la Comunità Valenciana, l’Extremadura e Siviglia, ed è riuscito a mettere a segno un risultato molto buono solo nella Castilla-La Mancha, dove Emiliano Garci’a-Page conserva la maggioranza assoluta.

A trionfare il partito popolare, mentre il Psoe ha perso sei dei nove governi regionali che guidava e 15 dei 22 capoluoghi di provincia. “Abbiamo ottenuto una chiara vittoria e la Spagna ha mosso i primi passi verso una nuova era politica”, ha esultato il leader Alberto Nunez Feijoo. Da qui la decisione di Sanchez di fare un passo indietro e tornare al voto a luglio.

LE REAZIONI – Decisione criticata dal Partito popolare spagnolo che accusa il premier Sanchez voler “distogliere l’attenzione da un dramma generando un problema più grande” con la convocazione del voto in piena estate, il 23 luglio. “Sanchismo puro e duro”, criticano fonti della squadra di Alberto Núnez Feijoo citate da ‘El Mundo’ per le quali Sanchez fa in modo che “la Spagna che starà trascorrendo le sue vacanze estive non voti”.

“Il blocco progressista spagnolo sta perdendo nella prima parte della partita, ma è pronto a vincere nella seconda” ha invece sottolineato la segretaria generale di Unidas Podemos, Ione Belarra, nel corso di una conferenza stampa in cui ha commentato l’annuncio del premier di anticipare le elezioni generali al 23 luglio dopo la pesante sconfitta di ieri del centrosinistra alle elezioni regionali e comunali. “Vogliamo fare quello che sappiamo fare meglio, cioè rimontare. Pensiamo che sia possibile, con coraggio, riconfermare la fiducia del popolo di questo Paese”, ha aggiunto Belarra.

In vista delle elezioni di luglio, il leader di Vox, Santiago Abascal, ha aperto ad un’alleanza con il partito popolare. “È un dovere costruire una grande alternativa all’eredità” del governo di Pedro Sanchez, il Partito popolare “deve decidere se è disposto a costruire questa alternativa con noi”, “noi siamo disposti a farlo” ha spiegato Abascal sottolienando che già ci sono stati contatti tra i due partiti. “Oggi”, da parte nostra “è il giorno della mano tesa, non è il giorno delle esigenze e degli ultimatum”.

Il leader di Vox ha poi aggiunto che il 23 luglio “noi ci presenteremo per vincere”, al momento “siamo la terza forza politica”, salvo poi aggiungere, in modo ironico, che “se ottengo la maggioranza assoluta non gliela darei la vicepresidenza a Feijoo”.

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