The show must go on
Esplosione a Napoli, il disperso e le portate di pesce. Lo sfogo di ‘A figlia do marenaro’: “Forse è scappato qualche morto ma vi denuncio se mettete il mio locale”

Clienti, tra cui turisti, seduti ai tavoli a mangiare piatti di pesce mentre alle spalle, a nemmeno dieci metri di distanza, c’erano, oltre alla fiumana di gente in attesa in strada, mezzi e uomini di vigili del fuoco, polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e protezione civile che cercavano una persona dispersa, poi ritrovata cadavere, dopo la violenta esplosione che ha ha distrutto il deposito-laboratorio di un altro ristorante ristorante e danneggiato edifici circostanti, tra cui i nuovi locali de “A figlia do marenaro“, celebre ristorante di pesce di Napoli, ma non quello storico, regolarmente aperto.
Questo lo scenario andato in scena mercoledì sera, 25 giugno, in via Foria a cavallo tra l’esplosione avvenuta intorno alle 19.10 e il ritrovamento del cadavere di un uomo di 55 anni, scoperto intorno alle 22, tre ore dopo. Nel mezzo quattro feriti, tra cui una donna estratta viva tra le macerie e trasportata in codice rosso in ospedale, e momenti di tensione alle stelle tra le due attività.
Una tragedia dovuta all’esplosione, secondo una prima ricostruzione (ma saranno le indagini a cristallizzare meglio la dinamica), di una bombola di gas presente nel deposito appartenente al ristorante “Da Corrado” che si trova sempre in via Foria, sul marciapiede opposto a quello de “A figlia do marenaro”. Quello a cui però si assiste una volta arrivati sul posto lascia interdetti.
Una corsa ad accusare i giornalisti perché, in prima battuta, qualche agenzia, ripresa dai siti dei quotidiani, ha associato l’esplosione al ristorante diretto da Assunta Pacifico, salvo poi specificare poco dopo, in seguito alla prima comunicazione ufficiale dei carabinieri intervenuti sul posto (le indagini poi passeranno alla polizia), che “in via Peppino De Filippo si è registrata un’esplosione, presumibilmente generata da un deposito di bombole di gas. Interessati i primi due appartamenti dello stabile da cui è stata estratta viva una donna. Operazioni di messa in sicurezza ed evacuazione dell’area in corso. Non si conosce se vi sono altre persone sotto le macerie. Carabinieri sul posto. Seguono aggiornamenti”.
Ma ormai il danno, per i ristoratori presenti nell’edificio adiacente, è fatto e va fatta chiarezza, con toni assai minatori, nonostante la tragedia ancora in corso.

Pacifico ha pubblicato un video sui social, poco dopo le 21 (mentre si scavava alla ricerca dell’unico disperso) in cui precisava: “Noi non c’entriamo niente, abbiamo avuto solo danni con il ristorante nuovo, che abbiamo inaugurato il lunedì di Pasquetta, che è stato distrutto. E non si sa, forse è scappato qualche morto pure e a noi ci dispiace, stanno le autorità e se la vedono loro”. Poi l’avviso ai media: “E’ già uscito un articolo sbagliato che ci ha coinvolti. Badate bene: se mettete che è il mio locale che è scoppiato io vi denuncio a tutti”.
Giuseppe Scicchitano, figlio di Pacifico e proprietario dell’omonimo ristorante che si trovata al primo piano dello stesso edificio dove è presente anche il ristorante della madre, inizialmente pubblica un messaggio sui social dove ribadisce, sostanzialmente, le stesse cose. Nelle ore successive il filmato viene cancellata.
Sul versante opposto, il ristorante Da Corrado avvisa che “questa sera resteremo chiusi”, poi in un video aggiunge: “E’ un video che non avremmo mai voluto fare, il ristorante ha chiuso per la morte del fratello della chef morto per l’esplosione. Purtroppo stanno dicendo che è morto per l’esplosione di bombole di gas: non è vero, il laboratorio era provvisto di gas con normale contratto”. Saranno le indagini, coordinate dalla procura di Napoli, a chiarire la causa scatenante dell’esplosione e a quantificare i danni provocati.
Resta la tragedia (la morte di una persona e le condizioni gravi di una donna in ospedale) e l’indegno spettacolo andato in scena a poca distanza, tra una portata e l’altra, con il ristorante che ha chiuso poco dopo le 22.
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