Medio Oriente
Esposto contro Presa Diretta. Giovanardi: “Reportage intriso di antisemitismo, mi stupisce il mutismo della maggioranza”

Nei giorni scorsi Carlo Giovanardi, ex ministro e parlamentare di lungo corso, insieme all’avvocato Iuri Maria Prado e al semiologo Ugo Volli, ha presentato un esposto al Generale Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, per chiedere di verificare la correttezza della puntata dello scorso 27 aprile di Presa Diretta (trasmissione in onda su Rai 3). Per i firmatari, il programma condotto dal giornalista Riccardo Iacona non avrebbe adeguatamente evidenziato alcuni aspetti cruciali della guerra in Medio Oriente. In particolare, non sarebbero stati sottolineati il rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi rimasti e il crescente malcontento tra la popolazione palestinese nei confronti del movimento islamista che continua a professare la distruzione dello Stato di Israele.
La caccia all’ebreo
«Nessuno lo dice – dichiara Giovanardi al Riformista – ma l’obiettivo di Hamas è quello di far scomparire Israele dal fiume al mare, non a caso ha incitato gli incendi affinché tutta Israele finisca tra le fiamme». «Con il nostro esposto – specifica l’ex parlamentare – noi non vogliamo criminalizzare nessuno ma semplicemente vogliamo far notare che, in un Paese che è ancora democratico, è andato in onda un reportage che a parer nostro è intriso di antisemitismo e che aggrava una situazione di caccia all’ebreo. Tutto questo può creare grande confusione negli spettatori». A complicare le cose è stato anche l’intervento di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. «Dopo il nostro esposto – aggiunge Giovanardi – Albanese, che sostiene che Israele sia uno Stato genocida, ha definito me e i miei colleghi come la “Nuova Inquisizione che ha avviato la macchina del fango” e ha aggiunto che “nessuna tattica proto-mafiosa fermerà chi cerca verità”. Rivolgersi a un organo di governo per criticare quanto avvenuto nella tv di Stato, per cui paghiamo il canone, è una tattica proto-mafiosa? Noi non abbiamo chiesto la repressione, noi abbiamo chiesto di verificare se c’è antisemitismo nella trasmissione».
Le critiche linciaggio
Le critiche – che l’ex ministro definisce «linciaggio» – sono arrivate anche dal sindacato Usigrai e dalla Federazione nazionale della stampa italiana, che prima ha espresso solidarietà a Iacona e poi ha definito «intimidatorio» il gesto di Giovanardi, Prado e Volli. Che a loro volta sarebbero riusciti a confrontarsi soltanto con l’Usigrai, che però avrebbe rivendicato la legittimità dell’azione di Presa Diretta. Sulla scia del sindacato Rai e della Fnsi si sono mossi anche Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Pd. «Non mi stupisce l’atteggiamento della sinistra – commenta Giovanardi – ma il silenzio di tutto il centrodestra e di tutta la stampa italiana. Se in Italia chi difende Israele viene vilipeso, allora c’è qualcosa che non va. Tra l’altro, i due professionisti con cui ho firmato l’esposto sono ebrei. Vorrei ricordare poi che a Modena, la mia città, i palestinesi collaborarono con i nazisti per la deportazione di 400 ebrei che finirono nelle camere a gas. E tutt’oggi, proprio nei pressi del ghetto ebraico, ci sono persone che continuano a sfregio ad affiggere la bandiera palestinese. Qualche giorno fa l’ho fatto presente ai vigili urbani».
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