La quarantena non sta funzionando come dovrebbe in Europa. Ed è quindi ascrivibile a questa causa, tra le altre, la recrudescenza della nuova ondata di coronavirus che ha causato una drastica impennata dei positivi nelle ultime settimane in tutto il continente. A dirlo è stato il direttore per le emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Michael Ryan. La criticità principale: le persone entrate in contatto con un contagiato “non sono state messe in quarantena per un periodo adeguato”.

Ryan ha sostenuto che ciò “non è accaduto ovunque e in modo sistematico ma sono convinto che sia la principale ragione per la quale stiamo vedendo dei numeri così alti”. In diversi Paesi il periodo di isolamento è stato portato da 14 a 10 giorni. Una misura sulla quale l’Oms aveva espresso le sue perplessità. L’emergenza intanto accelera in tutto il continente: nella metà dei 48 Paesi dell’area Europa che fanno parte dell’Agenzia Onu i casi di covid-19 sono aumentati del 50%. Secondo i dati dell’agenzia si è registrato anche un nuovo record di casi settimanali: 900mila positivi in più negli ultimi sette giorni. In totale 919.913 dal 12 al 18 ottobre, quasi 180mila in più rispetto alla settimana precedente.

LE RESTRIZIONI – L’Irlanda ha imposto a partire dalla mezzanotte di mercoledì, e per sei settimane fino al primo di dicembre, un lockdown “morbido”. Il Galles entra in lockdown da venerdì fino al 9 novembre introducendo le misure più drastiche nel Regno Unito. A Varsavia intanto, capitale della Polonia, è in costruzione, da parte dell’esercito, il primo ospedale da campo per malati di coronavirus con 500 letti per i pazienti. L’Austria intraprende come l’Italia restrizioni alle riunioni private fino a un massimo di sei persone nei luoghi chiusi e fino a 12 all’aperto. Le misure entreranno in vigore venerdì. Partite e altri eventi saranno possibili soltanto con i posti assegnati e con l’obbligo con le mascherine.

Proclamato, per 30 giorni, in Slovenia, lo “stato di epidemia”. La decisione del governo apre la strada all’adozione di misure a livello locale e regionale per contrastare la diffusione del coronavirus. Coprifuoco notturno in molte città della Francia. La moglie del presidente della Repubblica francese Brigitte Macron è intanto in isolamento per essere entrata in contatto con una persona positiva.

La Russia ha registrato il quarto maggior numero di casi di coronavirus al mondo con oltre 1,4 milioni di infetti. È stato il primo paese a introdurre un vaccino contro il virus approvato per l’uso da parte del pubblico. Il vaccino, lo Sputnik V, ha suscitato polemiche tra la comunità scientifica internazionale che sostiene non sia stato sufficientemente testato. La Svezia fa i conti con la sua strategia “tutto aperto”: emerge qualche crepa nel modello che conta un’impennata di casi nelle ultime settimane e un basso numero di decessi, poco più di 5.900 su 103mila infezioni in totale, che in proporzione alla popolazione si rivela più alto di quello di Norvegia, Danimarca e Finlandia.

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