Al centro delle critiche la frase "il tuo bambino merita una mamma vera"
Ezio Greggio e l’appello in video alla mamma di Enea, il bambino affidato: la polemica social e poi le scuse

Era la mattina di Pasqua quando la “culla per la vita” si è attivata: un neonato era stato lasciato dalla mamma nello sportellino istallato alla clinica Mangiagalli di Milano. Si chiama Enea ed è nato poche settimane fa. Nella culletta con lui c’era una lettera scritta dalla mamma: “Ciao mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile. La mamma mi ama ma non può occuparsi di me”, hanno raccontato i sanitari che lo hanno accolto. Una storia dolorosa che ha stretto il cuore di tanti. Tra questi anche Ezio Greggio. Il conduttore televisivo, che ha anche una associazione che si occupa di neonati prematuri, ha lanciato un appello social con un video appello alla mamma di Enea a ripensarci. E subito è scattata la polemica.
“Ti daremo una mano” ha promesso il conduttore rivolgendosi alla donna perché “merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera“. Parole che hanno scatenato una vera e propria bufera sui social. “In poche parole Ezio Greggio ha insultato migliaia e migliaia di genitori adottivi che hanno saputo crescere con amore bambini e bambine”, scrive un utente, come riporta LaPresse. “I genitori adottivi non sono veri? Sono finti? Dolore su dolore. Povera donna, si deve sentire anche la paternale di Greggio”, scrive un altro.
Polemiche a cui il conduttore stamattina ha deciso di rispondere sui social: “Rispondo con questo messaggio per rispondere a tutti. Col Prof. Mosca abbiamo deciso di lanciare entrambi degli appelli per un solo motivo: la mamma di Enea ha lasciato nella ‘culla per la vita’ della Mangiagalli non solo il bimbo ma anche una lettera struggente e piena d’amore, in cui una mamma in difficoltà abbandona il suo bambino tanto amato, sperando che la sua vita sia meglio di quella che le può offrire lei. Quindi l’appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio, ma a una madre che probabilmente con l’aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino. Nessuna polemica quindi verso quelle fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati e che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio“, ha spiegato Greggio ribadendo “con forza, affetto e convinzione l’appello mio e del prof. Fabio Mosca: mamma di Enea se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenere il tuo bimbo siamo in tanti pronti ad aiutarti, sei ancora in tempo a ripensarci. Un saluto a tutti voi che avete letto questo appello anche a coloro che non ne avevano capito il senso”.
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