Mentre ripartono alcune filiere produttive ed esercizi commerciali, anche se a macchia di leopardo, dall’altro lato si lavora, numeri alla mano, alla fine del lockdown. Il prossimo 4 maggio, ha detto il presidente Conte, si allenteranno le misure di restrizione della libertà personale e si procederà, sempre gradualmente, alla riapertura di negozi e uffici.

L’imperativo per la ripartenza sarà “scaglionare“, suddividendo attività e persone in base al rischio. Inevitabile, dunque che gli ultimi a poter terminare la quarantena saranno gli anziani con più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche: “Per loro — spiega  sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa al Corriere della Sera — dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi”.

I dati sulla mortalità del Covid-19, infatti, confermano che su 18.641 vittime, 13.408 avevano tra i 70 e i 90 anni, di questi 5.874 tra i 70 e gli 80 anni. Necessario dunque mettere a riparo le persone più anziane, non solo dalla pericolosità del contagio in relazione alla vita all’esterno, ma anche dalla possibilità di contrarre il virus attraverso familiari asintomatici. Un meccanismo, quest’ultimo, che ha probabilmente pesato molto nella crescita del numero dei contagiati fino a questo punto.

Ad occuparsi di redigere il calendario delle uscite, in base all’età, sarà il professor Roberto Bernabei, specialista di gerontologia, tra i membri del Comitato scientifico «Sarà lui — chiarisce Zampa al Corriere — a doverci aiutare a disegnare la via di uscita per gli anziani ma un aiuto dovrà arrivare anche dai servizi sociali che conoscono le situazioni di rischio. Anche perché con l’arrivo del caldo dovremo prevedere l’assistenza in apposite residenze e sussidi per chi non avrà la possibilità di vivere in condizioni accettabili».

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