Sì, è vero, mancano le star statunitensi, impegnate oltreoceano con gli scioperi contro le major. Eppure questa diciottesima Festa del Cinema di Roma a nuovo corso – da quest’anno la direttrice è Paola Malanga – riserva sfumature molto interessanti. Non solo perché comunque sul tappeto rosso non stanno mancando i nomi internazionali, da Juliette Binoche a Patricia Arquette, da Jonathan Glazer alla sempre divina Monica Bellucci accompagnata da Tim Burton, così come i look da vagliare con precisione entomologica, ma soprattutto perché la selezione di titoli è molto ricca – pure più lunga di un giorno, fino al 29 ottobre – e stimolante.

Innanzitutto è la festa delle donne esordienti alla regia, da Paola Cortellesi che ha aperto le danze con “C’è ancora domani” a Kasia Smutniak che ha presentato il suo “Mur”, fino a “Volare”, opera prima di Margherita Buy; aggiungiamo Giovanna Mezzogiorno che presenta il suo cortometraggio Unfitted, sul tema del body shaming, e mettiamoci pure “Palazzina Laf”, che in realtà è di un uomo, l’ottimo Michele Riondino, che speriamo non ce ne vorrà per l’anomalo inserimento. Più in generale, sono molte le presenze femminili dietro la macchina da presa, da Roberta Torre con il suo omaggio a Monica Vitti “Mi fanno male i capelli” all’erede Agnelli Ginevra Elkann con “Te l’avevo detto”, da “La Chimera” di Alice Rohrwacher con Isabella Rossellini, che peraltro ha ricevuto ieri il premio alla carriera, fino alla bravissima Emerald Fenner (la sceneggiatrice della serie cult “Killing Eve”) con “Saltburn”, passando per Francesca Archibugi che ha presentato ieri “La Storia”, adattamento in otto puntate del libro di Elsa Morante fino a “Tante facce nella memoria”, il commovente racconto delle mogli, madri e figlie di sei di quei 335 uomini che furono fucilati nel 1944 alle Fosse Ardeatine firmato da Francesca Comencini.

Si è già molto parlato sia di “Diabolik chi sei?”, terzo episodio della saga dedicata al celebre fumetto realizzata dai Manetti Bros., dell’anteprima di “Nuovo Olimpo”, il film di Ferzan Ozpetek che verrà presentato domani, così come della serie “I leoni di Sicilia” di Paolo Genovese che lunedì sarà al centro dell’attenzione; noi ci concentreremo sulle tante curiosità. Innanzitutto i lavori sul mondo della musica: il ricordo di Riccardo Milani dedicato a Giorgio Gaber, “Io, noi e Gaber”, con documenti d’archivio e interviste a musicisti e amici; il documentario “Zucchero Sugar Fornaciari” sul recente tour mondiale del cantante; “Dispararon al pianista” di Trueba sulla bossa nova, con la partecipazione di Jeff Goldblum; “Kiss the Future” sulla relazione tra gli U2 e Sarajevo. Poi l’mportante presenza di film scandinavi: tre quelli in concorso, il bizzarro “Death is a problem for the living” del finlandese Teemu Nikki, il grottesco “The hypnosis” dello svedese Ernst De Geer, e “One day all this will be yours” di Andreas Öhman, sempre svedese, a cui si aggiungono il poetico “Je’vida”, bianco e nero in formato 4:3 della finlandese Katja Gaurilof, “Mother, Couch” di Niclas Larsson – con un cast notevole che comprende Ewan McGregor, Rhys Ifans e Francis Murray Abraham -, “Dream Scenario”, primo film americano del norvegese Kristoffer Borgli che dirige Nicolas Cage e Michael Cera, e “Paradise is burning”, di Mika Gustafson (ancora una volta esordio al femminile).

Interessanti sia il lavoro di Giulio Base, regista e unico interprete con Anne Parillaud di “À la recherche”, sia “The Monk and the Gun”, narrazione di come il Buthan sia passato dall’essere una monarchia a democrazia. Ma è la sezione Freestyle che regala autentiche perle: innanzitutto “In Bed with Gondry”, ritratto del geniale regista surreale e sognante che peraltro terrà una masterclass il 29, ma anche “Posso entrare? An Ode to Naples” di Trudie Styler (la moglie di Sting), “Jeff Koons. Un ritratto privato” di Pappi Corsicato, “Fela, il mio dio vivente” di Daniele Vicari con Claudio Santamaria come voce narrante e “Who to Love” di Giorgio Testi – che ha firmato anche il cortometraggio “Negramaro – Back Home” – creato in collaborazione con l’ex Eurythmics Dave Stewart.