La giustizia sul caso di Filippo Marzatico va in ferie. Ne deve prendere atto il padre del deejay 20enne morto lo scorso 8 luglio all’ospedale di Frattamaggiore, dove era arrivato in ambulanza dalla sua abitazione di Casoria. Lì era stato vittima di un incidente domestico: era stato investito dalle fiamme di un barbecue, che stavano tentando di alimentare con dell’alcol etilico, fuoco che gli aveva provocato ustioni su più parti del corpo.

Il padre Giuseppe si era rivolto all’avvocato Sergio Pisani per chiedere accertamenti sul caso, lanciando pesanti accuse in particolare nei confronti del personale sanitario dell’ospedale di Frattamaggiore che aveva assistito il figlio.

Trasportato a Frattamaggiore, Filippo era stato intubato ma non era considerato in pericolo di vita. La situazione però era peggiorata nel giro di poche ore: la mattina di venerdì 8 luglio, a causa di complicazioni sopraggiunte, il ragazzo era quindi morto. Sull’ambulanza che l’ha trasportato nel nosocomio, è l’accusa del padre, c’era salito sulle sue gambe, avvolto in un accappatoio bianco: a dimostrarlo vi sarebbe un video recuperato dalla famiglia e consegnato agli inquirenti.

Voglio giustizia ma soprattutto capire come mai mio figlio è entrato in ospedale camminando ed è uscito in una bara nel giro di poche ore”, sono le parole di Marzatico, che ha chiesto la riesumazione della salma, sulla quale non è stata eseguita l’autopsia.

Eppure per avere chiarezza sulla morte del figlio Giuseppe dovrà aspettare. A spiegarlo è il suo legale, l’avvocato Sergio Pisani: il fascicolo con la richiesta di esumazione è stato infatti affidato ad un pm in ferie. “Ho chiesto che a decidere fosse il pm di turno – sottolinea Pisani – e mi sono sentito rispondere che deciderà il magistrato titolare, lunedì al ritorno delle ferie. La Giustizia non va in ferie e soprattutto questa Giustizia non è degna di un Paese civile“.

Di fronte a questa risposta da parte dell’amministrazione giudiziaria, il padre di Filippo, noto nell’ambiente musica col nickname di Filip Master, ha annunciato una manifestazione in piazza contro le lungaggini della giustizia che, a suo dire, “stanno negando i diritti di un ragazzo di appena venti anni“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.