Quella del piccolo Vincenzo è una storia che ha stretto il cuore di tanti. Fu portato in ospedale al Santobono di Napoli in grande emergenza: aveva tutto il corpo coperto di gravi ustioni a marzo 2021. Aveva solo 4 giorni di vita. Ma lui ha lottato e insieme a lui i medici del Santobono e dopo 5 mesi e numerosi interventi Vincenzino ce l’ha fatta ed è stato dimesso dall’ospedale in buona salute.

Quando arrivò al Santobono, il neonato, allora di soli quattro giorni, inizialmente fu rianimato e trattato presso la TIN diretta da Antonino Di Toro. È stato successivamente sottoposto a numerosi interventi riparativi, tra cui un delicato trapianto di cute autologa bio-ingegnerizzata personalizzata. A raccontare la storia sono i medici del Santobono in un post su Facebook.

“L’innovativo intervento, eseguito con successo da Marcello Zamparelli, responsabile dell’ Unità di Chirurgia Plastica e Ustioni, in collaborazione a distanza con l’Ospedale Pediatrico di Zurigo, è il primo realizzato su un paziente così piccolo e rappresenta una svolta nel trattamento della cute dei grandi ustionati – si legge nel post – La collaborazione tra la Struttura napoletana e quella svizzera avrà ulteriori sviluppi in uno studio per l’utilizzo della cute bioingegnerizzata sui grandi ustionati nel quale sarà incluso anche uno dei più grandi e qualificati Centri Ustioni d’Africa”. “Continueremo a seguire e curare il piccolo, a cui auguriamo ogni bene”, scrivono dall’ospedale.

La storia del piccolo Vincenzo, ustionato dopo il parto in casa

Il piccolo aveva riportato gravi ustioni ed era stato ricoverato all’Ospedale Santobono di Napoli il 17 marzo. Non si sa bene ancora cosa sia successo e cosa possa avergli provocato le ustioni. Secondo le prime ipotesi potrebbero essere state provocate da lesioni da parto avuto in casa, oppure essere legate anche ad un bagno con acqua bollente o con detergenti non adatti alla sua cute delicata, non è scartato neanche l’utilizzo di candeggina.  Nei primi giorni di ricovero il neonato è stato sottoposto in questi giorni a cure intensive consistenti principalmente in ventilazione meccanica, sedazione ed analgesia profonde, terapia reidratante ed antibiotica ad ampio spettro. È stato operato più volte per la rimozione dei tessuti morti con i medici che hanno apposto un rivestimento di derma artificiale che farà da substrato per successivi innesti cutanei.

Intanto i genitori del neonato sono entrambi in carcere. La madre Alessandra Terracciano, 36 anni, è nel penitenziario femminile di Pozzuoli, mentre il compagno, Concetto Bocchetti, 46 anni, si trova anche lui in carcere a Poggioreale. I due genitori del piccolo neonato partorito in casa sono infatti accusati di maltrattamenti in famiglia e abbandono di minore.

I genitori – secondo quanto riferisce l’agenzia Agi – erano seguiti da tempo dai servizi sociali e in passato hanno perso la patria potestà su altri due bambini ed erano risultati già noti alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, alle 15.30 di martedì 16 marzo i militari sono intervenuti in via Diaz a Portici dopo la segnalazione del papà del piccolo, che tornando a casa da lavoro avrebbe trovato il figlio in stato di sofferenza.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.