Il piccolo aveva riportato gravi ustioni ed era stato ricoverato all’Ospedale Santobono di Napoli il 17 marzo. Ora sta meglio, respira finalmente da solo e beve il latte. La sua situazione migliora di giorno in giorno. Il neonato era stato ricoverato in gravi condizioni con gravi ustioni, quattro giorni dopo il parto prematuro avvenuto in una casa di Portici.

Ha solo 15 giorni di vita, e già ha dovuto superare tante battaglie. Ora apre gli occhi, inizia a respirare da solo e assume piccole quantità di latte. La prognosi resta però riservata perché la comparsa improvvisa di complicanze non è al momento scongiurata.

Non si sa bene ancora cosa sia successo e cosa possa avergli provocato le ustioni. Secondo le prime ipotesi potrebbero essere state provocate da lesioni da parto, oppure essere legate anche ad un bagno con acqua bollente o con detergenti non adatti alla sua cute delicata, non è scartato neanche l’utilizzo di candeggina. Il neonato è stato sottoposto in questi giorni a cure intensive consistenti principalmente in ventilazione meccanica, sedazione ed analgesia profonde, terapia reidratante ed antibiotica ad ampio spettro.

È stato operato più volte per la rimozione dei tessuti morti con i medici che hanno apposto un rivestimento di derma artificiale che farà da substrato per futuri innesti cutanei programmati fra almeno tre settimane.

Intanto i genitori del neonato sono entrambi in carcere. La madre Alessandra Terracciano, 36 anni, è nel penitenziario femminile di Pozzuoli, mentre il compagno, Concetto Bocchetti, 46 anni, si trova anche lui in carcere a Poggioreale. I due genitori del piccolo neonato partorito in casa 4 giorni fa sono infatti accusati di maltrattamenti in famiglia e abbandono di minore.

I genitori – secondo quanto riferisce l’agenzia Agi – erano seguiti da tempo dai servizi sociali e in passato hanno perso la patria potestà su altri due bambini ed erano risultati già noti alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, alle 15.30 di martedì 16 marzo i militari sono intervenuti in via Diaz a Portici dopo la segnalazione del papà del piccolo, che tornando a casa da lavoro avrebbe trovato il figlio in stato di sofferenza.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.