La giornata nera e la corsa contro il tempo per salvare il torneo
Flop Atp Napoli, il Tennis Club sui campi impraticabili: “Non abbiamo colpe, abbiamo pagato 300mila euro”
Il Presidente del Tennis Club Napoli Riccardo Villari si prende la responsabilità ma respinge ogni colpa per le criticità all’Atp tennis Napoli: “Non abbiamo colpe, abbiamo pagato 70mila euro per ogni campo”, le sue parole riportate da Il Corriere del Mezzogiorno dopo una giornata nera. L’inizio dell’Atp Tennis Napoloi 250, previsto ieri, è slittato a causa di alcuni avvallamenti sui cinque campi compresa l’Arena del Mare. Oggi si giocherà al Tc Pozzuoli di Monteruscello, dalle 10:00 e a porte chiuse.
Il torneo era in programma da oggi fino al 23 ottobre. I problemi ai campi “veloci” costruiti ex novo su quelli in terra del Tennis Club e alla rotonda Diaz hanno fatto slittare le partite di qualificazione. Era stato spiegato già ieri che i terreni non avevano retto alla pioggia e all’umidità di giovedì e avevano presentato escrescenze e bolle. Le due giornate di qualificazione sono state spostate a Pozzuoli, annullata la giornata di ieri. Il tabellone principale doveva cominciare lunedì.
I giocatori si sono lamentati: evidenti le criticità sui campi in sintetico poggiati sul legno e sulla vecchia terra rossa. Secondo il Corriere del Mezzogiorno le partite cominceranno con un giorno ancora di ritardo, martedì, perché si attende l’arrivo di un nuovo tappeto in sintetico da Firenze che dovrà essere collaudato. Il campo della Greenset dell’ex campione spagnolo Javier Sanchez sarà montato e dovrà essere adattato a Napoli sull’Arena. Dopo il montaggio servirà una mano di resina. Un secondo campo dovrà essere montato sul centrale D’Avalos.
“In quanto presidente del Circolo mi sento responsabile – ha detto Villari secondo il Corriere del Mezzogiorno – ma abbiamo pagato un servizio ad una ditta specializzata, per costruire i campi. Abbiamo speso una cifra considerevole: circa 70 mila euro a campo. E ora non ha attecchito bene. Nessuno poteva immaginare una cosa del genere. Il fondo in terra rossa era buono, è qui da oltre 100 anni. Il cemento sintetico non lo abbiamo fornito noi e non sappiamo il perché sia successo. Di certo non è dipeso dalla nostra organizzazione tutto quello che è accaduto. Siamo arrabbiati e sconcertati. Cerchiamo di salvare il torneo che è la cosa che più preme a me e al circolo che presiedo“.
A Repubblica Napoli il Presidente del Tennis Club ha ribadito le sue ragioni in un’intervista: “Ci siamo affidati a un’azienda leader, la migliore del settore come Mapei. La fornitura e il montaggio dei campi è stato affidato a tutto tondo, loro stessi si sono stupiti della reazione del materiale”. E ancora: “I lavori sui campi non sono stati fatti dal club. Ci assumiamo la responsabilità in termini formali, ma le cose stanno come ho già detto. A chi dice che la colpa è dei soliti napoletani, rispondiamo che ci siamo affidati ai leader mondiali, pagando circa 70 mila per ogni campo. Circa 300 mila euro in totale. Tutti i possessori di biglietti per le qualificazioni potranno chiedere un rimborso, altrimenti scegliere un’altra sessione di gioco”.
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