Pane al pane e vino al vino: la politica deve ritrovare la dimensione dello scambio franco e diretto, del confronto umano prima che istituzionale. L’occasione ideale la offre Bruno Vespa, che oltre a condurre da trent’anni quel Porta a Porta che è considerato da tutti – si veda la visita di Stato di Zelensky – la quarta camera delle istituzioni italiane, è diventato nel tempo un eccellente produttore di vino.

Il suo Primitivo di Manduria è stato premiato tra i migliori vini italiani dell’anno. Proprio tra Manduria e Avetrana, intorno ai vigneti si erge quella masseria Li Reni, diventata B&B, che ospiterà per il primo appuntamento dei Forum in Masseria mezzo governo. In questa inedita “Todo modo” del governo di centrodestra, giovedì 8 prende il via il buen retiro dove i titolari dei dicasteri potranno – spera in cuor suo il giornalista Rai – lasciarsi andare a qualche confessione. Per prima arriverà la premier, Giorgia Meloni. Insieme con lei arriverà il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.

Sarà quindi la volta del ministro della Difesa, Guido Crosetto, del titolare dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida; di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy; di Gilberto Pichetto Fratin, titolare dell’Ambiente. Seguono il ministro della Salute, Orazio Schillaci; poi Raffaele Fitto, Affari Ue, Sud, Politiche di coesione e Pnrr. A chiudere la folta delegazione di governo un ex collega Rai molto vicino a Vespa: l’attuale ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Oltre a loro ci sarà il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

Alla collegialità dei componenti della maggioranza si affiancherà il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte. Guarda combinazione, dopo aver annunciato “opposizione dura” al decreto sul Pnrr, votato ieri con la fiducia, ecco l’avvocato di Volturara Appula che al riparo da sguardi indiscreti (tanto le dirette streaming il Movimento non le invoca più da anni) siede – finalmente a suo agio – tra i ministri del centrodestra. Chissà se a fine cena, dopo l’ultima bottiglia, come gli amanti clandestini si prometteranno di trovare il coraggio per dichiararsi apertamente. In vino veritas, dopotutto.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.