Alcune centinaia di persone si sono recate nei pomeriggio e in serata alla stazione di Milano per “scappare” in vista dell’approvazione del decreto sulla zona rossa.

Le persone, in barba all’appello alla responsabilità lanciato da tutte le autorità nazionali, per il timore di ritrovarsi improvvisamente bloccati in città con l’estensione della zona rossa, stanno provando a prendere treni ed “evadere” da Milano e dalla Lombardia. La stazione centrale del capoluogo lombardo e la stazione di Porta Garibaldi sono state prese d’assalto da centinaia di persone per gli ultimi treni della sera soprattutto in direzione Roma e Sud Italia.

A generare il caos è senz’altro il decreto del governo e la bozza trapelata nelle scorse ore che ha generato caos e polemiche. Infatti delle decisioni così drastiche, probabilmente, non andavano comunicate in questo modo ma a cose fatte per evitare isterismi collettivi. Intanto il rischio maggiore è che queste persone in fuga possano allargare il contagio.

IL DECRETO – Il Dpcm firmato nella notte mette nell’area off limits Lombardia e 14 altre province di Piemonte, Emilia Romagna, Marche. Nella zona rossa entra infatti Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, tre province in più rispetto alla bozza iniziata a circolare già nella serata di sabato. Il totale di residenti interessati dal decreto supera i 16 milioni.

Il decreto non prevede un “divieto assoluto”, come spiegato dallo stesso Giuseppe Conte in una conferenza stampa convocata alle 2 di notte. “Non si ferma tutto”, aggiunge il premier, treni e aerei saranno ancora disponibili ma sarà possibile muoversi solo per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. A far rispettare l’ordinanza ci penseranno le forze dell’ordine, che potranno fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando nei territori della zona rossa.

Per le aree ‘in quarantena’ sono stati adottati provvedimenti ‘estremi’: da evitare lo spostamento delle persone in entrata e uscita dai territori in ‘zona rossa’, salvo se per per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute; divieto assoluto di mobilità per le persone in quarantena; in caso di di infezioni respiratorie o febbre superiore a 37.5° è fortemente raccomandato di restare a casa e limitare i contatti; sospesi eventi e eventi e competizioni sportive, con l’eccezione per atleti professionisti e di categoria assoluta, purché le attività si svolgano a porte chiuse; chiusi gli impianti sciistici; chiusi cinema, teatri, pub, sale scommesse, discoteche; chiuse anche le scuole e università, che potranno continuare le attività con la didattica a distanza; chiusi musei e istituti culturali; sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali; le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18 sempre nel rispetto della regola della distanza di almeno un metro fra le persone.