Una bufera si abbatte sul gruppo Fca. La General Motors ha infatti annunciato di aver fatto causa all’ex Fiat, accusandola di averla danneggiata manipolando le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro con il United Auto Workers fra il 2009 e il 2015, pagando tangenti ai sindacati

Nel mirino degli americani è finito anche l’ex amministratore delegato Sergio Marchionne, morto nel luglio 2018, definito dalla Gm una “figura centrale” nella strategia illegale utilizzata da Fca con lo United Auto Workers per indebolire General Motors e favorire il ‘matrimonio’ poi realizzato con Chrysler.

In particolare la causa è collegata a una indagine federale in corso in merito alle accuse di presunta corruzione del sindacato e di alcuni dei suoi massimi dirigenti. General Motors ritiene che Fca abbia pagato tangenti ai dirigenti del sindacato sotto forma di fondi assegnati a un centro di formazione co-diretto dal sindacato stesso e dal gruppo automobilistico, che avrebbero portato Fca a ottenere concessioni significative nel corso delle trattative salariali del 2009, del 2011 e del 2015, come non è invece avvenuto per altri gruppi automobilistici.

LA DIFESA DI FCA – Alle accuse Fca ha risposto con una nota in cui conferma che “si difenderà con tutte le forze dalla causa promossa ieri da General Motors. Fca è convinta che le accuse mosse da General Motors non siano altro che un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione dalle sfide proprie di quella società. Questa sconcertante manovra viene in un momento in cui Fca sta dimostrando di essere un concorrente sempre più forte e continua a creare importante valore per tutti i suoi stakeholders, implementando con successo la propria strategia di lungo periodo. Ciò comprende il suo piano di fondersi con PSA, che per parte sua ha completato con successo il risanamento delle attività europee che ha recentemente acquistato dalla General Motors”. Fca, prosegue il comunicato “si occuperà di questo straordinario tentativo di creare un diversivo nei modi dovuti e continuerà a concentrarsi sul produrre risultati record e realizzare la sua entusiasmante visione del futuro dell’industria automobilistica. Fca ha fiducia che prevarrà nel difendersi da queste accuse in tribunale e intende avvalersi di tutte le tutele disponibili in risposta a questa causa senza fondamento”.

CROLLO IN BORSA – L’annuncio della causa contro il gruppo italo-americano ha provocato un tonfo del titolo a Piazza Affari. Il gruppo del Lingotto cede il 3,9% a 13,42 euro.

Redazione

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