Il corpo del bambino “compromesso”. I segni di aggressione da macro fauna. Il ritrovamento di piccole pietre. Questi gli elementi emersi dall’autopsia condotta sul piccolo Gioele Mondello, il bambino di 4 anni scomparso il 3 agosto con la madre Viviana Parisi e ritrovato nei boschi di Caronia, nel messinese. Gli esami sono stati condotti questa mattina a partire dalle 10:15 al Policlinico di Messina e sono durati circa quattro ore. Ulteriori ricerche verranno condotte nel bosco di Caronia, domani in un nuovo sopralluogo, in quanto mancano parti del corpo del bambino. Dei disboscamenti verranno messi in atto nell’area dov’è stato ritrovato il cadavere.
Prima dell’esame autoptico, una Tac per condurre dei rilievi antropometrici, come ha spiegato il medico legale Daniele Sapienza, “per correlare il soggetto, età anagrafica, sesso, e quanto è utile per i rilievi antropologici e quindi l’identificazione”.
Il cadavere del bambino è “abbastanza compromesso” e al momento “non è possibile ricavare elementi utili se non da tutti i fattori che potranno emergere dalle indagini specialistiche”, ha precisato Giuseppina Certo, medico legale, consulente della famiglia Mondello. Dopo l’autopsia verranno valutati “segni di lesività macroscopica su questi resti e infine determinare l’epoca della morte”. I periti hanno sottolineato come il caso sia difficilissimo “perché c’è un clima e un ambiente particolare” e “il terreno non è compromesso ma è un ambiente su cui sono passate delle persone”, ha detto Stefano Vanin entomologo e consulente nominato dalla procura di Patti.
I RILIEVI – Quello che è stato chiarito che è certo è che il corpo è stato aggredito da macro fauna. L’area è infatti popolata di maiali selvatici, che avrebbero potuto infierire sul bambino e anche sul cadavere della madre, ritrovata senza vita ai piedi di un traliccio il 9 agosto. Una scoperta che ha fatto avanzare l’ipotesi dell’omicidio suicidio. Al momento, ha riferito Certo, non è ancora possibile stabilire se il bambino sia morto dove è stato ritrovato e ha spiegato: “Il dato più evidente è che ci sono delle mortificazioni degli arti e quindi assenza di tessuti: è stato aggredito da macro fauna”.
“L’effetto della macrofauna e della microfauna rende ovviamente difficile qualsiasi riscontro e valutazione. Abbiamo cominciato a fare degli esami – ha proseguito Daniela Sapienza, medico legale – – su alcuni resti e dovremmo continuare affinché riusciamo a raccogliere qualsiasi elemento che abbia un riscontro di natura oggettiva che possa servire agli inquirenti”. Rispondendo alla domanda sulla ipotesi di una ferita di arma da taglio, il medico legale ha risposto che “non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere in rapporto ai fenomeni trasformativi cadaverici e sugli elementi scheletrici a nostra disposizione, non li abbiamo ancora analizzati tutti e non possiamo sapere se c’è un riscontro del genere. Scoprire come è morto mi sembra una cosa in via aleatoria possibile, dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e valuteremo”.
LE PIETRE – Sul corpo è stato ritrovato anche del terriccio e dei resti di piccole pietre. Reperti che potranno essere utili per stabilire con certezza il luogo e il momento della morte. “Come nel caso della madre è tutto da analizzare in laboratorio – ha commentato Vanin – Abbiamo una serie di quesiti a cui rispondere – dice ancora – abbiamo chiesto 90 giorni e faremo l’impossibile per starci nei tempi. Le comunicazioni le daremo direttamente al pubblico ministero che ci ha incaricato. Come ogni corpo hanno dato delle informazioni, quanto è informativo lo vedremo”.
LE POLEMICHE – “Il miasma è ancora presente nell’aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa”, ha detto l’avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele. “Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata – aggiunge – è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché”. L’avvocato ipotizza che il corpo del bambino sia stato “verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato” e che “non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto”. Sulla tesi dell’omicidio-suicidio il penalista ricorda che “la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti”. Altre polemiche sono state avanzate sull’uso dei droni.
Secondo il criminalista Luca Chianelli, uno dei quattro consulenti tecnici nominati dai genitori di Viviana Parisi, la ricostruzione della “dinamica del sinistro e l’eventuale presenza di specifiche tracce biologiche” all’interno della Opel guidata dalla donna, trovata morta nei boschi di Caronia assieme al figlio Gioele, “potrebbero dare corpo a una prima lettura della fase iniziale della successione degli eventi”.
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