Il sindaco di Avellino Gianluca Festa è passato all’onore delle cronache per un episodio avvenuto nello scorso weekend. In particolare il primo cittadino della città irpina è stato ripreso in alcuni video durante la notte mentre tra centinaia di ragazzi che cantavano cori da stadio si faceva selfie e sembra fare il capo-popolo. I giornali si sono subito scatenati parlando di assembramenti e di mancato uso delle mascherine.

Festa, intervenuto a Live di non è la D’Urso ha provato a dire la sua. Secondo Festa, infatti, “Il video è solo un pezzetto della serata. Dopo aver fatto un giro per verificare come stessero andando le cose rispetto alla movida, tornando nella mia auto mi sono imbattuto in circa 300 ragazzi abbastanza euforici e ho chiamato municipale  e la questura“. Festa sottolinea che non poteva lasciare i ragazzi in quelle condizioni per cui ha “deciso di intervenire. Li ho invitati inizialmente a evitare l’assembramento“. Barbara D’Urso incalza il sindaco dicendo che invece di fare qualcosa ha pensato a farsi i selfie, ma il sindaco dice proprio di “aver preferito il dialogo e usato i selfie per parlare il loro linguaggio, cosa che ha portato all’allontanamento dei ragazzi ed essere riuscito a distanziarli in quel modo“.

Secondo il primo cittadino c’era il pericolo dell’ordine pubblico che erano lì “Cosa dovevo fare? Ho provato a calmarli, ho chiamato la questura e la municipale“. In molti sui social appoggiano il sindaco. Nicola dice “Non aspettavano altro per criticarti.. Vai avanti per la tua strada“, mentre per MassimoSi è montato un caso nazionale! Alla fine sarà solo un polverone come la folla dei Navigli a Milano o gli assembramenti di Bologna, Padova e non ultimo i gillet arancioni. Almeno in una cosa è riuscito Festa…far scatenare i “leoni della tastiera”. Gli stessi che, quando sbagliano, scompaiono nel nulla! Almeno lui ci ha messo la faccia. Che poi la situazione sia degenerata…non era prevedibile!“.

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Classe '87 appassionato di politica, calcio e cinema. Da 10 anni racconta la città di Napoli su blog e dal 2020 sul Riformista.