“E vabbuò, è l’Italia di oggi”, ha chiosato Vincenzo De Luca. Il Presidente della Campania, ospite della trasmissione Aspettando le parole di Massimo Gramellini di Rai3, ha detto la sua sulla figura degli assistenti civici. Un commento in linea con l’ironia del governatore. “Se domandiamo che devono fare ci è stato risposto che non fanno nulla, fanno ‘moral suasion’ e che non hanno qualifiche per farlo. Io mi preparo ad avere 60mila venditori di cocco, raddrizzatori di banane, gente che si troverà a fare questo lavoro in maniera improbabile“.

Gli assistenti civici, voluti dal ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia saranno 60mila e volontari, non avranno compiti da pubblico ufficiale.

De Luca ha poi ribadito il suo sconcerto di fronte alla decisione da parte dell’esecutivo di aprire indiscriminatamente agli spostamenti tra le Regioni a partire dal 3 giugno. “Siamo arrivati a questo 3 giugno tanto per cambiare nel modo peggiore, in un clima di incertezza, di confusione. Io proporrei da oggi in poi di togliere il nome delle regioni: non parliamo più di Lombardia, di Piemonte, parliamo di territori nazionali. Io mi sarei aspettato dal governo nazionale l’assunzione di un criterio oggettivo e semplice. Nei territori del nostro Paese nei quali per un mese di fila si registrano più di 200 casi di contagio al giorno è ragionevole che sia una limitazione della mobilità. Che questo territorio si chiami Campania o si chiami Lombardia o si chiami Emilia non conta nulla. Abbiamo regioni meridionali che grazie a Dio hanno retto bene. Non credo che sia un delitto ragionare su come evitare di importare possibili nuovi focolai di contagio

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