A giorni il bando per volontari
I ‘vigilanti’ della Fase 2, in arrivo 60mila “assistenti civici” tra i disoccupati
Saranno 60mila gli “assistenti civici” che avranno il compito di aiutare e vigilare durante la Fase 2. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, in una nota congiunta assieme al presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, ha annunciato il lancio la prossima settimana di un bando rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali”.
Gli assistenti civici, che saranno individuati “su base volontaria”, saranno coordinati dalla Protezione civile che avrà il compito di indicare alle Regioni “le disponibilità su tutto il territorio nazionale, e impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione”, si legge nella nota congiunta di Decaro e Boccia.
Tutti vorremmo riaprire tutto e rivivere le relazioni come prima dell’arrivo del Covid-19, ma il ritorno alla vita sociale e alle relazioni economiche dobbiamo farlo con prudenza.
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— Francesco Boccia (@F_Boccia) May 23, 2020
Una decisione che arriva in concomitanza con la ‘Fase 2 della Fase’, la graduale ripresa delle attività commerciali che sta provocando problemi di assembramento in particolare nel settore della cosiddetta movida. Con l’istituzione di questa nuova figura, si legge nella nota del ministero, “i Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli “assistenti civici” per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale”. Per Boccia e Denaro è infatti arrivato “ il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”.
Il sindaco di Bari in particolare ricorda come, se nella fase del lockdown “sono stati i i volontari, con noi amministratori, a prendersi cura di chi aveva più bisogno”, ora è ai volontari “che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti”.
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