“Davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata”. E’ un Vincenzo De Luca critico con il governo per la decisione di riaprire, a partire dal prossimo 3 giugno, gli spostamenti in tutte le regioni italiane, a prescindere dal livello di criticità dovuto all’emergenza coronavirus.

Dopo aver auspicato “limitazioni per le province ancora interessate dal contagio”, il presidente della regione Campania mal digerisce quanto stabilito dall’Esecutivo.

“Si ha la sensazione  -spiega -che per l’ennesima volta si prendono decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi ma sulla base di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente – togliendo i nomi delle regioni – che i territori nei quali nell’ultimo mese c’era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 – 250 – 300…) fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo”.

La Campania “valuterà le decisioni del governo, se e quando saranno formalizzate”. Poi – sottolinea De Luca- “adotteremo, senza isterie e in modo responsabile, insieme ai protocolli di sicurezza già vigenti, controlli e test rapidi con accresciuta attenzione per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici”.

Il riferimento è sopratutto alla Lombardia, il cui numero di contagi giornaliero resta almeno sui 300 casi a dispetto di regioni del Sud che ne registrano pochi (massimo 10) o nessuno. “Se la mia regione – spiega De Luca – avesse ancora oggi un livello di contagio elevato, non esiterei a chiedere io, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini”.

“La Campania è da sempre impegnata a tutela dell’unità nazionale. Abbiamo riconfermato la nostra solidarietà incondizionata – ribadisce De Luca – ai nostri concittadini della Lombardia, e al Presidente Fontana rispetto ad aggressioni che nulla hanno a che vedere con un dibattito politico e di merito civile. Noi non abbiamo dimenticato neanche per un attimo, la tragedia immane che ha colpito tanti territori lombardi e tante famiglie”.

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