Andrea Purgatori è morto quest’oggi a Roma all’età di 70 anni. A darne la notizia i figli Edoardo, Ludovico, Victoria: il giornalista, sceneggiatore e autore, è stato colto da una malattia breve e fulminante. Inviato dal 1976 al 2000 del Corriere della Sera, si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, trattando la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada, le rivolte in Tunisia e Algeria e le stragi di mafia. È stato conduttore televisivo di Uno di notte (Rai 1, 1999), sceneggiatore e attore di numerose pellicole e serie tv.

Dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 è stato presidente di Greenpeace Italia. Già autore di saggi, nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins). È stato membro dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Accademia europea del cinema, e membro del Consiglio di Gestione della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). È stato simbolo del giornalismo di inchiesta, è soprattutto grazie al suo lavoro che i riflettori sulla strage di Ustica sono rimasti accesi.

Autore di reportage, ha condotto con successo fino al 2018 su Atlantide su La7. Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al docu Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.

Tanti i messaggi di addio da colleghi ed estimatori diffusi in mattinata. Paolo Conti, giornalista del Corriere della Sera, dove Purgatori ha lavorato per anni come inviato lo racconta così: “Istinto di eccellente cronista. Una scrittura densa, rapida, priva di inutili orpelli, diciamo severa. Esattamente come il linguaggio televisivo che i telespettatori hanno ritrovato nell’avventura di Atlantide. Si potrebbero scrivere intere pagine sulle inchieste di Andrea Purgatori, sul suo stile, sulla sua classe professionale e umana, sul suo amore per la vita, per i tre figli e anche per le occasioni di felicità e di bellezza che l’esistenza può offrirti”.

“Ciao Andrea, ci mancheranno il tuo rigore, la tua ironia, e quella tua voce che scuoteva l’anima” scrive su Twitter Massimo Giannini, direttore de ‘La Stampa’. “Un narratore della realtà capace di tenerti avvinto al flusso dei suoi racconti. Abbiamo perso la professionalità, la profondità, la tenacia, e anche il garbo, di un grande giornalista”, ricorda Ivan Scalfarotto. “È morto Andrea Purgatori, uno dei miei amici più cari. Grande giornalista, grande autore, compagno di molte follie come ‘il caso Scafroglia’, “Fascisti su marte” e “Aniene. Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene, e sono tantissimi”, scrive su Instagram Corrado Guzzanti.

Il cordoglio della Rai: “Un giornalista rigoroso, un uomo di profonda passione civile, che restera’ un esempio e un punto di riferimento per quanti desiderano raccontare il nostro tempo e il nostro passato. La Rai tutta – si legge in una nota – si unisce al cordoglio dei familiari di Andrea Purgatori, esprimendo una profonda riconoscenza per aver condiviso alcuni momenti della sua intensa vita professionale con il servizio pubblico”.

 

 

Redazione

Autore