Davide Fontana aveva conosciuto Carol Maltesi su Instagram e poi l’aveva incontrata in un hotel di Milano nell’ottobre del 2020 per degli scatti. Banchiere, food blogger, fotografo per passione, attore porno amatoriale. Lui era sposato, lasciò la moglie per lei, che nel mondo dell’hard si faceva chiamare Charlotte Angie – 26 anni e un figlio di sei – e che è stata ritrovata morta, il cadavere fatto a pezzi, in una scarpata tra le montagne di Borno, in provincia di Brescia. Fontana per gli inquirenti è il principale indiziato, reo confesso, del truculento omicidio.

“Vi ho raccontato tutto questo perché volevo togliermi questo peso e dire la verità”, avrebbe ammesso, difeso dall’avvocato Stefano Paloschi. Ancora da chiarire cause e movente del delitto. Fontana però sarebbe crollato, dopo ore di dichiarazioni contraddittorie e incongruenze, davanti a carabinieri e magistrati. Il 43enne è stato portato in carcere. Sarà interrogato di nuovo oggi per la convalida del fermo. Potrà chiarire i dettagli o scegliere di non rispondere. Le sue parole sono state riportate in un articolo de Il Corriere della Sera.

La relazione, stando all’interrogatorio, era aperta ed era durata qualche mese. Maltesi aveva cominciato con i video hard durante il lockdown, aveva un profilo su Onlyfans. Lei aveva avuto un’altra relazione recentemente con un altro attore porno che però aveva lasciato, troppo possessivo. Fontana e Maltesi erano comunque rimasti in contatto, avevano continuato a frequentarsi. “Abbiamo avuto qualche contatto su Telegram, lei spesso cancellava i messaggi. Diceva che voleva dedicarsi al figlio. Diceva che voleva lasciarsi la vita precedente alle spalle”.

Il delitto sarebbe avvenuto tra il 10 e l’11 gennaio. Lui era in smart working. I due avrebbero girato due video insieme. La 26enne sarebbe stata legata con lo scotch, mani e piedi, a un palo da lap dance al primo piano dell’appartamento dove viveva. “Stavamo girando un filmino hard. Lei era legata, aveva un sacchetto in testa. Ho iniziato a colpirla con un martello su tutto il corpo, non forte. Poi quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte, non so bene il perché. Non so cosa mi sia successo. Credo fosse già morta ma non sapendo che altro fare le ho tagliato la gola con un coltello da cucina”.

Fontana avrebbe smembrato il corpo con un’accetta e un seghetto di metallo per tre giorni e conservato i resti della ragazza in un freezer a pozzetto comprato su Amazon per altri giorni, avrebbe tentato di bruciarli con l’alcol nel barbecue di un bed and breakfast ma senza riuscirci. Fallito anche il tentativo di tagliare la pelle in corrispondenza dei tatuaggi che hanno aiutato gli investigatori nell’identificazione della vittima. Il cadavere è stato infine ritrovato chiuso in alcuni sacchi, rinvenuto da un uomo che pensava si trattasse di spazzatura. Per oltre due mesi Fontana avrebbe risposto ai messaggi che arrivavano sul telefonino della ragazza. Voleva far credere fosse ancora viva. Ha smesso solo il 26 marzo scorso, quando il giornalista Andrea Tortelli gli chiese un vocale.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.