La manovra economica del governo Meloni entra in testa agli italiani a suon di scioperi. In 25 mesi con i Fratelli al comando, ne sono stati proclamati 518, una media di 15 al mese. Venerdì 29 novembre Cgil e Uil hanno confermato lo stop di otto ore in tutti i settori e per l’intero turno di lavoro. Sindacati in piazza contro la decisione del governo di ridurre il debito pubblico tramite tagli alla spesa sociale, anziché agire sulle entrate con una riforma fiscale strutturale.

Centrale la questione economica, tra perdita del potere d’acquisto, contratti che non migliorano e che non coprono i costi dell’inflazione (l’Italia è maglia nera quanto a aumenti salariali), e pensioni ferme, in assenza peraltro di una vera politica industriale.

Sciopero generale venerdì 29 novembre, mezzi pubblici ancora fermi

Tra i settori più colpiti, quello dei trasporti. Corpo in cui persino il ministro Salvini, dopo i primi – inutili – tentativi di precettare, ha perso le speranze. “Se non ci sono fasce di garanzia neanche stavolta interverrò”, aveva tuonato il vicepremier, non considerando che come ogni volta, per il ripristino del servizio pubblico dei mezzi dopo una giornata di stop occorre quasi sempre ben più di qualche ora.

Venerdì i treni non si fermeranno, ma saranno a rischio tutti gli altri mezzi, tra metro chiuse e corsie preferenziali vuote. Bus, tram, metropolitane (gli orari varieranno da città a città), ma anche gli aerei. Aderirà anche il personale delle autostrade, fermandosi dalle 22 di giovedì 28 alle 22 di venerdì 29 novembre. Inclusi anche navi e traghetti e i collegamenti da e per le isole maggiori sono in forse da un’ora prima delle partenze previste per il 29.

Redazione

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