La sentenza di condanna a tre anni nei confronti di Patrick Zaki aveva indignato tutti. Lo sconforto aveva preso il sopravvento, le speranze di vederlo libero erano fortemente calate, la sfiducia era l’elemento che serpeggiava via via nel cuore di chi ha sempre manifestato e lottato a favore del giovane attivista.

Ma c’è un piccolo particolare che ai più confidenti non è sfuggito: nel frattempo la diplomazia italiana stava continuando a fare il suo corso e, nel giro di poche ore, è arrivata la grazia concessa dall’Egitto. E così hanno fatto uno scivolone tutti coloro che avevano tirato in ballo il governo italiano di fronte alla notizia della condanna, ritrovandosi ad arrossire per l’imbarazzo alla luce della liberazione di Zaki.

Lo ha provato sulla sua pelle Gad Lerner, che in tempo zero aveva impugnato il cellulare per affidare al proprio profilo Twitter una considerazione al veleno. Si era scagliato contro la «scandalosa incarcerazione» e aveva puntato il dito contro una «persecuzione ingiusta». Tutto giusto e condivisibile. Fin qui. Perché il giornalista de Il Fatto Quotidiano non si è limitato a un’osservazione personale del genere ed è andato oltre, scrivendo che tutto ciò «rappresenta un fallimento della politica estera italiana che ammicca ai ‘dittatori amici’ e calpesta i diritti umani».

La sparata del 18 luglio è un vero e proprio boomerang. Il motivo? Ora che il 32enne è stato liberato, vuol dire che la tesi sostenuta in precedenza è stata smentita dalla realtà dei fatti. Di conseguenza è lecito affermare che il risvolto della vicenda ha messo in evidenza la forza e il successo della politica estera italiana. Come antidoto contro la noia si consiglia la lettura dei commenti degli utenti del web sotto il post di Lerner.

Zaki potrà tornare nel nostro Paese, abbracciare la sua famiglia, stare al fianco dei suoi colleghi. Grazie anche al lavoro importantissimo svolto (sempre sottotraccia e in maniera efficace) dall’Intelligence e dai diplomatici. Con buona pace di Lerner, protagonista di un’uscita a vuoto che può essere giustificata solo con un colpo di calore.