L'intervista
Grimaldi arriva a Napoli: “Finalmente le nostre navi nel Golfo”
Un anno fa Pietro Spirito lasciava il posto di presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno di Napoli. Una gestione, la sua, criticata dalle aziende presenti nello scalo partenopeo e dal Governo che decise di non confermare il suo incarico. L’armatore Eugenio Grimaldi, direttore commerciale dell’omonimo gruppo, leader in tutto il mondo, racconta al Riformista i cambiamenti in atto e soprattutto… gioisce: «Finalmente le nostre navi sono presenti anche nel Porto di Napoli».
Dottor Grimaldi, a un anno del cambio al vertice dell’Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale, con Andrea Annunziata che ha preso il posto di Pietro Spirito, cosa è cambiato?
«Per noi la differenza principale sta nel fatto che fino a un anno fa non operavamo direttamente nel porto di Napoli, ho sempre operato nel porto di Salerno in collaborazione con l’attuale presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale Annunziata ed è sempre stata una collaborazione di successo».
Ci spiega meglio?
«Sì. Abbiamo lavorato bene soprattutto nel traffico Ro-ro e Ro-pax ovvero con le navi rotabili e quelle passeggere. Abbiamo fatto la prima direttrice di cabotaggio nazionale, cioè la Genova-Salerno ed è un’alternativa importante alla strada perché solitamente per servizi di nave intende solo dall’Italia alla Spagna o verso le isole e invece questa linea unisce il Nord con il Sud, togliendo tanti mezzi pesanti dalle autostrade principali piene di traffico. Prima i vacanzieri facevano vacanze lunghe di due mesi magari, ora invece la gente parte di più, ma per meno tempo. E quindi togliere dalla strada questi mezzi pesanti vuol dire decongestionare il traffico, ridurre l’inquinamento, i costi, gli incidenti. Posso dire quindi che avevamo lavorato già con il presidente Annunziata a Salerno, in Sicilia e ora finalmente anche a Napoli».
Praticamente fino a un anno fa non operavate nel porto di Napoli, perché?
«Non posso dire che il motivo è il presidente Annunziata, ma posso dire con certezza che è una persona attenta ai traffici e alle esigenze commerciali. Diciamo che da quando è a Napoli, oltre all’attuale linea che abbiamo, non so se è fortuna o meno, abbiamo aperto la prima linea del gruppo Ro-ro e Ro-pax nel porto di Napoli».
Tutto questo non è stato possibile quando era presidente Pietro Spirito?
«Diciamo di no. Posso dire che non siamo riusciti a lavorare con lui, il porto era super congestionato, non c’erano spazi e non c’eravamo neanche noi. Forse si tratta di fortuna, ma con Annunziata lavoriamo e stiamo valutando di incrementare i servizi su Napoli, realizzando altre direttrici e anche in questa circostanza ho trovato apertura e voglia di collaborare».
Quindi voi oggi siete finalmente nel porto principale del Sud Italia, ricordo che giusto un anno fa avevate lamentato di essere presenti in 160 porti nel mondo, tranne che in quello di Napoli. Un paradosso, no?
«Sì. è stato assurdo che per tutti questi anni la più grande azienda del Centro Sud, il primo armatore al mondo per il Ro-ro non abbia mai trovato uno spazio nel Porto di Napoli. Questa è stata per me una cosa incomprensibile».
Andato via Spirito, le cose sono cambiate…
«Sì. Come dicevo prima, è un anno che abbiamo aperto nuovi collegamenti da Napoli a Cagliari, da Napoli a Palermo. Bisogna anche dire che abbiamo vinto una gara a livello nazionale e ci hanno affidato questo spazio. Queste due linee sono strategiche e importanti per la continuità territoriale del Paese».
Cosa è mancato negli ultimi anni nella gestione del Porto di Napoli?
«Una visione strategica. Sarebbe di fondamentale importanza spingere sulle autostrade del mare, qualcuno ne parla ancora come un non certo potenziale e invece non devono essere raccontate maggiormente. Non sono un cantiere, sono una certezza e servono moltissimo. Abbiamo 126 autostrade del mare nel Mediterraneo, la maggior parte di loro da e verso l’Italia. Sono strategiche e forse ora con Annunziata le cose cambieranno. È mancato in precedenza stimolare il Porto di Napoli con un incremento di autostrade del mare di qualità».
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