Social spin
L'Italia ha 36 milioni di iscritti
I canali pubblici di Whatsapp e la sfida dei leader: così Meta risponde a Telegram e WeChat

Da dieci giorni WhatsApp ha iniziato in oltre 150 Paesi la fase di lancio che dovrebbe consentire nel giro di qualche mese agli utenti dell’app di messaggistica più diffusa al mondo, con i suoi 2 miliardi di utenti complessivi, di poter attivare e seguire i canali pubblici.
I canali, vale la pena rammentare qui la differenza, sono diversi dalle chat o dai gruppi o broadcast nei quali siamo coinvolti, per una semplice e fondamentale ragione di fondo: gli iscritti al canale non potranno vedere chi sceglie di seguire questo o quel canale. L’attivazione dei canali quindi, offre a chi lo apre la possibilità di essere raggiunto dall’immensa platea di utenti e a chi opta per l’iscrizione una tutela maggiore della propria privacy.
L’aggiornamento è al momento ancora in fase di roll out, quindi con una messa a regime progressiva, ma intanto, come precisato nel blog aziendale, WhatsApp sta “accogliendo migliaia di organizzazioni, squadre sportive, artisti e leader di pensiero che le persone possano seguire, e nei prossimi mesi renderemo anche possibile la creazione di un canale a chiunque voglia averlo”.
Una novità importante per gli utenti di WhatsApp e che consente a Meta, che nel 2014 acquistò l’app di messaggistica lanciata appena cinque anni prima per la cifra record di 12 miliardi di dollari, di rispondere all’aggressività di Telegram e WeChat, ma è altrettanto importante e strategica anche se pensiamo alla necessità per i leader politici di provare sempre ad allargare la propria audience digitale e guadagnare l’attenzione di follower neutrali.
Del resto, è sufficiente citare due dati per comprendere quanto i leader politici italiani devono farsi trovare pronti. Il primo, stando all’ultimo rapporto di We Are Social, per il 40,5% degli italiani, dai 16 ai 64 anni, che ogni giorno si connettono alla rete, WhatsApp rimane la piattaforma preferita in assoluto prima di tutte le altre. Un secondo dato, invece, arriva dalla classifica mondiale degli iscritti: l’Italia con i suoi 36 milioni di iscritti è all’ottavo posto dietro la Germania, Messico, Russia, Indonesia, Stati Uniti, Brasile e India. Inoltre, a questo sguardo di insieme degli utenti italiani, occorre aggiungere anche due ulteriori statistiche: quella del tempo medio giornaliero trascorsa sull’app, ben 38 minuti, e quello della fascia anagrafica più ampia di iscritti: il 27% ha infatti una età compresa tra i 26 e i 35 anni.
È evidente che con questi numeri è fondamentale per i leader non farsi trovare impreparati quando nelle prossime settimane possibile aprire il proprio canale e iniziare a raccogliere follower. Molto dipenderà anche dalla strategia multicanale che vorranno adottare, ad esempio spingendo i follower di Facebook o di Instagram a iscriversi al canale, e ancor di più dalla scelta dei contenuti multimediali che si deciderà di postare.
La sfida è agli inizi, ma gli staff social dei leader devono essere già pronti per non restare indietro o spiazzati dalla novità.
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