La decisione arriva dopo mesi di silenzio delle istituzioni
I residenti di Centocelle contro le istituzioni: il caso della maxi discarica nell’ex Casilino 900 arriva in Procura
La bomba ecologica nel parco Archeologico di Centocelle rimane lì. Sull’origine e sulla causa della grossa quantità di immondizia e scarti edili, inghiottita dal terreno dal 2010 a oggi, cambiandone la morfologia, non è stata fatta ancora luce. I cittadini da anni chiedono un intervento concreto delle istituzioni della città per la bonifica dell’area, ma nel Comune echeggia solo un assordante silenzio. Per questo, i cittadini e il comitato del quartiere hanno deciso di rivolgersi alla Procura per avere la chiarezza necessaria per riappropiarsi del parco.
Lo stato dell’area dell’ex Casilino 900
I cittadini sono sul piede di guerra e chiedono che il loro diritto alla salute venga rispettato proprio da chi dovrebbe tutelarlo: le istituzioni. Gli abitanti della zona periferica di Roma est lamentano il degrado urbano e ambientale in cui riversa il parco: qui, dove passeggiano le persone e giocano bambini, sotto i campi verdi ci sono di chili di rifiuti. Il tutto a una decina di metri di profondità del terreno. E’ dove si trovano i resti del Casilino 900, il campo rom sgomberato dieci anni fa durante l’amministrazione Alemanno. Il caso erode la fiducia nelle istituzioni: da una parte associazioni e cittadini sostengono che all’epoca siano stati interrati illegalmente dei rifiuti, dall’altra, le istituzione negano.
L’esposto alla Procura
Circa sei mesi fa, è una maxi discarica sommersa dalla vegetazione. Il ritrovamento è stata la spinta ulteriore per i residenti della zona di reclamare la bonifica del Canalone, la musealizzazione delle Ville Romane e la delocalizzazione degli autodemolitori per una piena realizzazione del parco Archeologico di Centocelle. Ma di fronte al silenzio delle isitituzioni, i cittadini e il comitato PAC Libero hanno deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, presso il Nucleo Investigativo dei Carabinieri Forestali: l’obiettivo è dare il via ad adeguate indagini sullo stato dell’area del vecchio campo rom. La richiesta potrebbe essere una tegola sul Comune: i cittadini e il comitato PAC Libero chiedono infatti di accertare eventuali violazioni al testo al Testo Unico sull’Ambiente (D.Lgs 152/06) e la contaminazione dell’area interessata, già certificata da ARPA Lazio nel 2017.
Come scrive su Facebook il Comitato Pac Libero, “L’esposto ha visto l’apposizione di numerose firme, non solo di Pac Libero ma anche di cittadini del Quadrante Roma est. Roma Capitale, formalmente sollecitata ad aprile scorso a fare chiarezza sull’origine di quei rifiuti, sia come ente di prossimità ex Testo Unico sull’Ambiente, sia perché essendo il Pac un parco di proprietà comunale ricade nelle sue specifiche responsabilità, non ha dato nessuna risposta, confermando la scarsa capacità di questa consiliatura di dare risposte fattive e soluzioni concrete alle problematiche del PAC”.
La risposta delle istituzioni
Da anni, nonostante le istanze dei cittadini, il parco Archeologico di Centocelle è ancora un progetto sommerso. L’area era stata occupata nuovamente nel 2018, ma è stato immediato l’intervento delle ruspe che hanno raso al suolo la baraccopoli. Mentre l’amministrazione Raggi resta silente sul caso, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, interpellato dall’agenzia Dire, ha ribadito come i rifiuti non siano più lì. Tutto, dice, è stato totalmente sgomberato sotto la sua amministrazione. E poi attacca i residenti che, a suo dire, direbbero “una cavolata”.
Ma sarà la Procura a stabilire se sono solo menzogne o c’è realmente il rischio di un danno per la salute di chi frequenta e vive il parco.
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