Fare qualcosa contro il cambiamento climatico non è più soltanto un problema dei cittadini consapevoli. Sono tanti ormai gli amministratori delegati di grandi aziende che si chiedono: “Cosa può fare la mia azienda per fare davvero la differenza?” A confermarlo è adesso Bill Gates, inventore di Microsoft e presidente della Fondazione Bill&Melinda Gates, in un Manifesto pubblicato qualche giorno fa dal Financial Times. Secondo il miliardario filantropo, però, anche i più determinati sostenitori dell’impegno per il clima faticano a trovare risposte soddisfacenti a questa domanda.

Le aziende hanno diversi strumenti per contribuire alla tutela del clima e dell’ambiente, ma non sarà facile che raggiungano risultati a breve. «Evitare un disastro climatico richiede un modo diverso di fare affari, il coraggio di assumersi rischi che molti Ceo non sono abituati a correre e che gli investitori non sono abituati a ricompensare», avverte Gates. Che confessa di aver impiegato anni per arrivare a elaborare un punto di vista sull’argomento: è riuscito a farlo grazie alle iniziative realizzate dalla sua Fondazione, a partire dall’anno 2000, per sostenere la salute e lo sviluppo globali. Il messaggio di Gates è forte e chiaro: «Raggiungere uno stile di vita moderno dipende dai combustibili fossili. Il problema è semplice: non possiamo permetterci di rilasciare più gas serra. Dobbiamo smetterla del tutto di rilasciarli e farlo entro il 2050».

E per fare un esempio facile, spiega: «Pensa al clima come a una vasca da bagno che si sta lentamente riempiendo d’acqua. Anche se rallentiamo il flusso dell’acqua, la vasca si riempirà e l’acqua si riverserà sul pavimento». Ecco perché «per fermare l’innalzamento delle temperature ed evitare un disastro, dobbiamo chiudere completamente il rubinetto e arrivare a zero emissioni di gas serra». Proprio questo è il senso del nuovo libro firmato dal miliardario, Clima. Come evitare un disastro, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo.

Con pragmatismo tutto americano, Bill Gates rivolge alle imprese di tutto il mondo quattro proposte – fondate su quelli che definisce Green Premiums – per rendere conveniente un futuro più verde. In primo luogo, le aziende dovrebbero finanziare soluzioni innovative caratterizzate da basse emissioni di carbonio e dalla produzione di energia pulita. In secondo luogo, ogni azienda deve migliorare il proprio impatto climatico attraverso acquisti “verdi”, come per esempio, l’ammodernamento delle proprie flotte con veicoli elettrici o l’uso in azienda di tecnologie – dall’idrogeno all’elettricità pulita – capaci di ridurre le emissioni. La terza proposta riguarda l’espansione delle iniziative di ricerca e sviluppo all’interno delle aziende.

Infine, con la quarta proposta, Gates invita le imprese a modellare le politiche pubbliche spingendo le amministrazioni a “fornire incentivi per l’innovazione” e rendere competitive le scelte verdi “fissando requisiti minimi per l’utilizzo di energia pulita”. Anche il nuovo ministero per la Transizione ecologica del neonato governo Draghi può trovare nel manifesto di Gates parecchi spunti per agire.

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