Per la prima volta nella storia una donna africana sarà al vertice del commercio internazionale. Grazie a un ampio sostegno da parte dei paesi membri, tra cui Unione europea, Cina, Giappone e Australia, a guidare il Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, conosciuta in italiano come Omc, sarà infatti la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala. Il via libera da Joe Biden. Finora, sotto la guida di Donald Trump, gli Usa hanno adottato politiche protezionistiche imponendo tariffe a Canada, Messico, Cina e Unione europea.

Hanno inoltre sostenuto Yoo Myung-hee, il ministro del Commercio sudcoreano, lasciando il Wto in una situazione di stallo. Il vertice dell’ente con sede a Ginevra, incaricato di promuovere il libero scambio, era vacante da quando Roberto Azevêdo si era dimesso, un anno prima del previsto, alla fine di agosto 2020. E la selezione del nuovo leader richiede l’unanimità. Con il suo sta bene, il neo presidente Biden conferma la novità politica del suo mandato: il ripristino del sostegno americano alle istituzioni multilaterali. Nel discorso della settimana scorsa al Dipartimento di Stato, Biden ha riaffermato l’impegno a riportare la diplomazia al centro della politica estera degli Usa. Per lui, però, la politica estera dovrà avvantaggiare la classe media americana. Ciò significa che procederà con molta cautela quando si tratterà di firmare nuovi accordi commerciali.

Nata nel 1954 in Nigeria, Ngozi Okonjo-Iweala ha studiato economia all’Università di Harvard (1973-1976) e ha conseguito un dottorato in economia regionale e sviluppo presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel 1981. Ha trascorso 25 anni alla Banca Mondiale, fino a diventare il numero due dell’istituto (2007-11). Ha svolto due mandati come ministro delle Finanze nigeriano (2003-2006 e 2011-2015): prima donna a ricoprire l’incarico. Per un breve periodo è stata ministro degli Esteri nel 2006. Oggi siede nei board di importanti soggetti internazionali come Twitter, Standard Chartered Bank e Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI).

L’incarico a Okonjo-Iweala segna una svolta assai significativa sul piano globale perché proviene da una delle poche parti del mondo in cui il libero scambio è in ascesa. Proprio il 1 gennaio di quest’anno è entrato in vigore l’accordo che stabilisce l’African Continental Free Trade Area (Afcfta), firmato da 53 paesi su 54. Grazie a questa iniziativa, l’Africa diventa l’area di libero scambio più grande del Pianeta: 1,2 miliardi di persone e un Pil complessivo di 2.500 miliardi di dollari. Una vera e propria svolta per il continente africano.

In una intervista alla Cnn dell’agosto scorso, successiva alle dimissioni di Azevêdo, Ngozi Okonjo-Iweala assicurava che il commercio giocherà un ruolo importante nella ripresa dalla pandemia di coronavirus. E aggiungeva: «Il Wto ha bisogno di un leader: un volto nuovo, capace di attuare le riforme e di lavorare con tutti i membri per assicurare che l’organizzazione esca dalla paralisi parziale in cui si trova». Il volto nuovo adesso c’è. E, per la prima volta nella storia, è quello di una donna africana.

Journalist, author of #Riformisti, politics, food&wine, agri-food, GnamGlam, libertaegualeIT, Juventus. Lunatic but resilient