Dopo il caos rifiuti, la nuova querelle Raggi- Zingaretti si sposta su un altro tema scottante. Ossia l’emergenza cinghiali, immortalati ormai da settimane sui social dagli stessi cittadini mentre girano indisturbati sulle strade e nei parchi, o accanto ai cassonetti della spazzatura. La sindaca di Roma ha infatti presentato mercoledì 1° settembre un esposto in Procura contro la Regione Lazio in merito alla loro gestione nelle aree urbane “ricadenti nel territorio di Roma Capitale”.

Le motivazioni dell’esposto in Procura

A quanto si apprende l’esposto sottolinea che “la presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali” nelle aree urbane sarebbe “conseguenza della mancata previsione e/o attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione” dal momento che secondo le norme stabilite dalla legge 157/1992 sarebbero “le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia”. Per cui, secondo l’amministrazione capitolina, la Regione “risulterebbe inadempiente al protocollo d’intesa sottoscritto con la Città metropolitana di Roma Capitale e Roma Capitale”, in quanto dovrebbe predisporre precisi piani, oltre che individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell’ambito delle attività di controllo numerico. 

Un esposto che arriva a distanza di due settimane dal decreto, firmato dal presidente Zingaretti, per disciplinare la caccia al cinghiale, in braccata e in girata, in modo da raggiungere e mantenere sul territorio una presenza della specie compatibile con le esigenze di salvaguardia delle colture agricole e forestali e di sicurezza delle persone, tutelando le biodiversità. 

La replica della Regione Lazio

La Regione Lazio ha subito replicato alla notizia dell’esposto in Procura della sindaca grillina. “Nel rispetto dell’istituzione che rappresentiamo e della serietà che ha sempre contraddistinto l’amministrazione Zingaretti, siamo in attesa di ricevere l’esposto e conoscere i punti contestati dalla sindaca Raggi, proclamati in poche righe di agenzia” si legge in una nota. “Teniamo infatti a ricordare alla sindaca che il richiamo da lei fatto alla legge nazionale risulta incompleto della normativa regionale dettata, in particolare, dall’art 35 della legge regionale 17 del 1995 – sottolinea la Regione -. A tal riguardo la sindaca avrebbe dovuto sapere che tale articolo è stato oggetto di modifiche – proprio al fine di risolvere i problemi di competenza in materia di fauna selvatica specie cinghiale, tenuto conto anche degli orientamenti giurisprudenziali della corte costituzionale – con legge regionale 11 agosto 2021.”

Insomma, anche questo dibattito è aperto.

Le reazioni

L’iniziativa della Raggi ha provocato diverse reazioni. Sulla questione è intervenuto il Codacons, secondo cui “l’esposto della sindaca sull’invasione di cinghiali nella Capitale è del tutto infondato, poiché le responsabilità della presenza di animali selvatici sul territorio comunali sono da ricercare nelle omissioni della stessa amministrazione capitolina“.

Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva- che già alcune settimane fa aveva denunciato l’invasione dei cinghiali a Roma e la mancata gestione della situazione da parte dell’amministrazione capitolina- ha scritto sul suo profilo Facebook:  “Sul gravissimo problema dei cinghiali la sindaca Raggi non ha fatto nulla per cinque anni, non si è mossa neanche di fronte ai morti negli incidenti stradali causati proprio dai cinghiali o ai tanti feriti ricoverati con traumi gravi, e invece ora, dopo la morte di un cinghiale a Monte Mario forse avvelenato per l’esasperazione di qualche romano, a un mese dalle elezioni, tenta un improbabile scaricabarile che non avrà alcuna utilità per i cittadini, aprendo un conflitto istituzionale contro la Regione dove peraltro sono in maggioranza anche gli stessi 5 stelle guidati da Roberta Lombardi. È l’ennesima dimostrazione di totale incapacità di questa amministrazione e di questa sindaca, fortunatamente arrivata al capolinea”.

Secondo Anzaldi “l’iniziativa mediatica della Raggi, a pochi giorni dal voto, non fornisce alcuna soluzione concreta per evitare di dover assistere ancora a incidenti stradali gravissimi, oppure a situazioni in cui i romani che passeggiano per strada, magari con il proprio cane o con bambini piccoli, debbano correre rischi per la propria incolumità o per quella dei propri affetti” -spiega-. L’unica conseguenza sarà ingolfare ancora di più il lavoro dei magistrati, mentre la questione cinghiali continuerà a non essere affrontata né gestita”.

Lo scorso luglio Coldiretti aveva denunciato la proliferazione dei cinghiali, scendendo in piazza per chiedere di fermare i “2,3 milioni di cinghiali che invadono indistintamente campagne e città.” Infatti secondo l’Organizzazione, a causa dell’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto, il numero dei cinghiali è aumentato del 15%, con evidenti rischi per la salute. Una proposta però contestata dalle associazioni animaliste che, invece, avevano tirato in ballo la gestione dei rifiuti e la scarsa manutenzione delle aree verdi. 

Mariangela Celiberti

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