Continua imperterrito il penoso spettacolo del progressivo abbandono di assessori della fu Giunta de Magistris. Il sindaco impermeabile alle critiche che giungono da più parti, prosegue la pietosa commedia della sostituzione dei tanti rappresentanti di Giunta che migrano con il “nemico” operando, ormai quasi quotidianamente, la triste operazione di redistribuzione delle deleghe dei settori di competenza che man mano restano vacanti a seguito degli addii dei traditori che, a suo dire, “si sono offerti al mercato della politica affaristica per tre soldi”.
Senza più una Giunta al completo, senza più nemmeno la parvenza di una maggioranza in consiglio comunale, dove le emorragie e i tradimenti si contano addirittura a decine, il nostro, ormai in pianta stabile in Calabria, rimane pervicacemente attaccato alla poltrona, in difesa di una posizione e di una scrivania dove non transitano più delibere utili per la città e la polvere si attacca sempre più alle centinaia di amuleti, statuine e cianfrusaglie varie, la gran varietà di oggettistica famosa per le cronache nazionali. In terra calabrese poco arriva dell’abbandono della città al suo destino, senza più la guida del proprio primo cittadino che, impegnato nella campagna elettorale per la presidenza della Regione Calabria, si fa addirittura vanto della sua permanenza record a palazzo San Giacomo. “Sono il sindaco più longevo della città di Napoli!” va dicendo nei comizietti che tiene in lungo e in largo nei vari comuni della Regione.
E lo dice come se fosse un merito, come fosse un merito il fatto che il rinvio delle elezioni di sei mesi, appunto il periodo extra di consigliatura che gli ha fatto stabilire il suo prezioso “record”, non sia stato concesso per la tragedia mondiale della maledetta pandemia dovuta al virus Covid 19 che ha causato e sta causando milioni di vittime nel mondo. In pratica senza il virus nessun record, e proprio per questo sarebbe un primato di cui non vantarsi. Il Governo nazionale ha rinviato le elezioni per evitare nuovi contagi e nuovi morti e il sindaco, che di conseguenza resta in carico sei mesi in più, lo presenta come un suo merito personale. Incredibile.
Le attività più importanti sono ferme, come è fermo il bilancio relativo al rendiconto 2020 e il bilancio di previsione 2021-2023 che sono stati approvati soltanto in Giunta, quindi senza alcun valore visto che è il consiglio comunale che delibera definitivamente questi atti fondamentali per la gestione e la stessa vita amministrativa di un ente così importante come il Comune di Napoli.
E non si capisce perché mai il Prefetto non abbia ancora inviata alcuna diffida ad adempiere all’amministrazione comunale. Forse il Prefetto, sempre informatissimo su ciò che accade in città, sa benissimo che il sindaco non ha più consiglieri sufficienti per approvare queste delibere e nemmeno il tempo di venire a Napoli per provarci? La gatta da pelare con questi atti, sicuramente costruiti sulle solite previsioni fantasiose e irrealizzabili, saranno le prime gatte da pelare per il prossimo Sindaco.
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